Milano - Domanda: «Ha notizie di mister Bee?». Risposta: «Vediamo se lo troviamo in metropolitana». Con la battuta di Adriano Galliani, interrogato dai giornalisti durante l'inaugurazione della nuova linea lilla giunta fino allo stadio di San Siro, è cominciata la lunga giornata del Milan e di Bee Taechaubol arricchita anche da un paio di frasi di Fedele Confalonieri, pronunciate ai margini dell'assemblea degli azionisti Mediaset. Dinanzi a qualche dubbio sulla consistenza delle offerte, Confalonieri ha replicato ai cronisti in perfetto dialetto milanese: « Quest' chi l'è vera ». Per poi aggiungere in modo didascalico: «Cina e Thailandia sono il futuro economico». Di fatto il pronunciamento del presidente di Mediaset è apparso come il più prezioso accredito per i due potenziali acquirenti del club rossonero oltre che una conferma solenne del negoziato impostato da Silvio Berlusconi, e cioè precedenza a mister Bee per poi ascoltare l'offerta cinese.
Il broker thailandese, rientrato da Ginevra al mattino, si è diretto verso Arcore a bussare ai cancelli di villa San Martino intorno alle ore 19. Con l'ultima versione della proposta operativa incardinata su alcune cifre significative. E cioè l'acquisto del 51% delle azioni Milan in dote a Fininvest per 550 milioni, offrendo perciò una valutazione complessiva di 1,1 miliardi dello storico brand. L'operazione è garantita da un pool di banche oltre che da un gruppo di investitori convinti di poter ricavare utili. Altro passaggio delicato del colloquio, la richiesta dell'ospite di ottenere una risposta in tempi brevi, addirittura brevissimi, con l'evidente scopo di tagliare fuori dalla corsa al Milan il consorzio di cinesi, giudicato dalle sue fonti in ritardo sulla data del 30 aprile, scadenza fissata per la conclusione della due diligence.
All'esame dei documenti e delle cifre relative (alla presenza di Barbara Berlusconi e degli esponenti di Ads Security, banca dell'Emiro di Abu Dhabi) è seguita una cena, a cui ha partecipato anche l'europarlamentare di Fi Licia Ronzulli, e poi la visione della partita con il Genoa. È stato proprio allora che mister Bee ha cominciato ad illustrare a Silvio Berlusconi il piano successivo all'eventuale acquisizione del Milan. Che consiste da una parte nel puntare sulla quotazione del marchio alla borsa di Hong Kong e dall'altra di concentrarsi sulla costruzione della nuova squadra con la definizione della governance del club. A questo proposito, all'interno dello staff del broker thailandese, si è aperto un dibattito sulla figura decisiva di Adriano Galliani che in 29 anni ha messo insieme una esperienza unica e una conoscenza dei diversi settori dell'attività (diritti tivù, etc.). Chi ha immaginato di proporre allo storico collaboratore di Berlusconi un accordo economico per uscire dal Milan, ha ricevuto una risposta esemplare: «Adriano, per il Milan, non fa una questione di soldi». Nessun veto invece sarebbe stato opposto alla conferma di Lady B come ad responsabile della divisione marketing.
I primi nomi spuntati a tavola per il dopo Inzaghi sono stati quelli già circolati sui media di riferimento: e cioè Marcello Lippi come dt, Oddo o
Gattuso come suoi assistenti, sparito Cannavaro impegnato in Cina. A Miami, un emissario di Taechaubol, ha anche avuto un colloquio con Luciano Spalletti pare senza ricavare una disponibilità a lavorare sotto l'ombrello.
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