Un gigante di bronzo. Manfred Moelgg, che nessuno si attendeva alla vigilia, chiude quarto la prima manche, sbaglia forte all'inizio della seconda, ma con una parte centrale e un muro finale perfetti scala una posizione e si accoccola sul terzo gradino del podio mondiale. Schladming vede sventolare ancora un tricolore dopo i due argenti di Dominik Paris e Nadia Fanchini in discesa libera. Il finanziere di San Vigilio di Marebbe, specialista delle discipline tecniche, era (e resta) accreditato di ottime chance in slalom speciale, ma in gigante non era esattamente la prima punta azzurra. Solo che Max Blardone, ancora una volta nella sua carriera, all'appuntamento che conta lascia in valigia il mantello da Superman e torna il ragazzino che intraversa gli sci sul ripido. L'ossolano, poi, non ha ancora digerito il cambio di materiali e paga con un 11° posto finale. Due mezze manche discrete per Davide Simoncelli che chiude sesto. Moelgg invece col terzo posto riporta l'Italia nel gotha del gigante mondiale, dove mancava dal 1996 con l'oro di Alberto Tomba a Sierra Nevada.
Per Manfred la medaglia non è la prima. Nel 2007 ad Are aveva vinto un argento in slalom, bissando nel 2011 con un bronzo a Garmisch sempre tra i pali stretti. Il 31enne altoatesino ha chiuso 1"75 alle spalle di uno straordinario Ted Ligety, alla terza medaglia d'oro nella rassegna. L'americano aveva già virtualmente chiuso i conti dopo una prima manche con oltre un secondo di vantaggio sulla concorrenza. Troppo superiore la sua sciata, da inizio stagione ormai. L'erede di Bode Miller alla guida dello squadrone a stelle e strisce riesce a portare i nuovi materiali costantemente oltre il limite come dimostrano i tre allori che si è appuntato a Schladming: superG, combinata e gigante. Ovviamente la caccia al poker in slalom è aperta. Il pubblico austriaco finalmente ruggisce per il secondo posto (staccato 0"81 dall'americano) conquistato dall'idolo di casa Marcel Hirscher, prima volta sul podio per la nazione ospitante a due gare dalla fine della rassegna.
Per la medaglia di bronzo oltre alla sua rimonta convincente Moelgg deve ringraziare gli errori di Aksel Lund Svindal nella seconda manche. Il fenomeno norvegese patisce le piste segnate e, secondo a metà gara, sciupa il margine di un centesimo su Hirscher e di 14 sull'azzurro. «Subito dopo il via ho commesso un errore e ho rischiato molto - ammette Manfred al traguardo -. Ma mi sono ripreso e ho mantenuto la calma continuando ad andare avanti al massimo. È una grande medaglia, una grande sensazione».
L'Italia fa tris nel medagliere. Ora ci sono due gare (una sola in realtà, lo slalom maschile) per andare a caccia dell'oro. E Moelgg, con Razzoli, Deville e Gross, avrà molta meno pressione sulle spalle... Attenzione alle sorprese azzurre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.