nostro inviato a Budapest
Finalmente nuoto nuoto. Quello vero, dolce e cattivo, e non ce ne vogliano i nobili tuffi e l'avventuroso fondo e l'aggraziato sincro. Prima finale alla Duna Arena, cuore di quest'Ungheria pazza per questo sport, Gabriele Detti, il superman italiano del nostro nuoto, da tante sono le gare che gli tocca fare (400, 4x200, 800 e 1500), ha centrato di nuovo il bronzo nei 400. Decima medaglia azzurra a questi mondiali e, soprattutto, podio quasi fotocopia di quello olimpico. Un anno fa aveva vinto l'australiano Mack Horton davanti al cinese Sun Yang e a Gabry, qui i primi due si sono invertiti i gradini alti (3.41.385 per Sun, 3.43.85 per Horton e 3.43.93 per Detti).. Per il discusso cinese, terzo titolo iridato di fila.
"Oggi contava la medaglia, non il tempo" ha detto Gabriele subito dopo, "negli ultimi 50 ho provato ad attaccare Sun, ma non ne avevo piu'".
E adesso pronti alla sfida fratticida con Paltrinieri negli 800.
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