Montezemolo: "Michael adesso sta reagendo". Poi la smentita

Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari dal 1991 al 2014, usa per la prima volta parole di speranza per Michael Schumacher

Montezemolo: "Michael adesso sta reagendo". Poi la smentita

Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari dal 1991 al 2014, usa per la prima volta parole di speranza per Michael Schumacher, 7 volte campione del mondo di F1, vittima di un grave incidente sugli sci il 29 dicembre 2013. "Sono molto contento di aver saputo che (Schumacher) sta reagendo" ha dichiarato, riferisce il britannico Daily Telegraph, Montezemolo alla ’Ecumenical News’. "So quanto sia forte. Sono sicuro che grazie alla sua determinazione, che sarà cruciale, uscirà fuori da questa situazione estremamente difficile". Solo a febbraio, ricorda il Telegraph, sempre Montezemolo aveva invece spiegato di aver ricevuto notizie "non buone" sulla salute del pilota tedesco. Ma Montezemolo smentisce quanto riportato dal quotidiano britannico: "Il presidente Montezemolo non ha mai rilasciato tali dichiarazioni e non parla delle condizioni di salute di Schumacher da svariati mesi", ha fatto sapere in una nota.

Schumacher ha trascorso dopo l’incidente sei mesi in coma farmacologico indotto all’ospedale di Grenoble. Dopo è stato trasferito all’ospedale di Losanna e il 9 settembre 2014 è nella sua casa dove continua ad essere assistito ed assistito quotidianamente oltre che dalla moglie Corinna, anche da uno staff medico.

Sin dal giorno dell’incidente sulle nevi di Meribel si sono susseguite voci ed indiscrezioni sulla salute di Schumacher. Lo scorso dicembre la sua manager, Sabine Kehm, aveva accusato la rivista Bunte di aver alimentato "false speranze" per aver sostenuto che il pilota aveva ripreso a camminare.

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Avatar di Dario Maggiulli Dario Maggiulli
16 Ago 2016 - 12:59
Su questo caso non se ne è sentita una giusta. Tacete, che è meglio.
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Avatar di Memphis35 Memphis35
16 Ago 2016 - 10:44
Da uno stato di coma protrattosi per tre anni non ci si risveglia con una margherita in mano. E non è necessario vantare trascorsi lavorativi in un reparto di rianimazione per constatare la macabra metamorfosi cui va incontro il paziente. Forse era meglio astenersi da dichiarazioni quantomeno incaute.
Avatar di Dario Maggiulli Dario Maggiulli
16 Ago 2016 - 12:59
Su questo caso non se ne è sentita una giusta. Tacete, che è meglio.
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