Montolivo: «Non sono l'alternativa a Pirlo»

Firenze Montolivo è felice, ha ritrovato la Nazionale, in attesa di ritrovare definitivamente un Milan vincente. Riccardo si sente l'ultimo arrivato dopo le sue vicissitudini fisiche. E dovrà vedersela con la concorrenza: «Qui in Nazionale a centrocampo siamo in tanti e con tanta qualità. Ognuno deve cercare di dare il meglio per convincere i tecnici. Io ho perso tanto tempo per l'infortunio e sono l'ultimo arrivato in questo gruppo. So che la mia Nazionale passa dalla stagione del Milan». Il tema del giorno è il futuro di Pirlo in azzurro. A proposito del quale il diretto interessato ha cinguettato: «Finalmente si torna al lavoro con i New York City». Per annunciare la ripresa degli allenameti. Ma soprattutto ha aggiunto un hashtag criptico Stop Rumors, probabilmente «risposta» alle voci di un suo possibile ritorno all'Inter nel mercato di gennaio. Montolivo potrebbe ritrovarselo nel derby, ma soprattutto lo aspetta in Nazionale. «Andrea ha talmente tante qualità che si fa fatica ad immaginare un'Italia senza lui Per me Pirlo è il calcio, quindi spero che ci sia ancora. Un punto di riferimento, uno dei più forti al mondo, ma prima o poi dovrà smettere e l'Italia dovrà guardare avanti. Il suo momento è legato alla differenza che esiste col calcio Usa. Sono già stato in questa squadra con lui e non mi pare di essere un'alternativa a Pirlo. Speravo in una convocazione perché nel Milan sto facendo bene». Montolivo vede un'Italia in crescita: «Dal primo raduno ad oggi c'è stata, vedo analogie con la preparazione all'ultimo Europeo. Ha ragione Conte, col gioco si può colmare il gap. E lo capisco quando il Ct dice che c'è bisogno di uomini piuttosto che di semplici giocatori». Conte e Mihajlovic, quanto si somigliano: «Ci sono analogie: sui concetti di gruppo, delle regole e del rispetto per la maglia». E Balotelli? «Mario deve pensare a guarire, la pubalgia è molto difficile da curare. Ora è difficile dire quando possa tornare nel giro azzurro. Deve riconquistare il posto nel Milan, davanti ha giocatori forti, dovrà sudarsi la maglia. Un passo per volta: prima il Milan poi la Nazionale». Chiusura coi rossoneri: «Rispetto ad un mese fa, quando avevamo perso col Napoli, l'umore è migliore. Dobbiamo continuare la striscia positiva e in tal senso la sfida con la Juve arriva al momento gusto Vogliamo dare un altro segnale come con la Lazio». A Coverciano ieri ha parlato anche Okaka, adesso in Belgio all'Anderlecht: «Non mi sento tradito dal calcio italiano -ha spiegato -. Ma sulla Samp non voglio dire niente». Facendo capire che i rapporti non sono rimasti buoni. «Io in vita mia ho dovuto subire diversi colpi, ma non sono mai andato ko».

Venerdì potrebbe essere protagonista contro il Belgio all'Heysel, nell'occasione verrà ritirata la maglia numero «39», in ricordo delle vittime della tragedia di trent'anni fa. Comunque l'ex blucerchiato non vuole paragoni: «Non sono l'alternativa a Balotelli e non mi va neppure di giudicare gli altri, non sono abituato a farlo. Io sono io e Mario è Mario, ognuno col suo carattere».

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