Morata-CR7, Juve al "chi mi ama mi segua"

Lo spagnolo dopo il ritorno al gol: "Chi non crede in noi, non ci guardi..."

Morata-CR7, Juve al "chi mi ama mi segua"

Chi mi ama mi segua è stato uno tra gli slogan pubblicitari più azzeccati di sempre. Morata, tornato al gol contro lo Spezia dopo un digiuno che in campionato durava da oltre due mesi, lo ha riadattato al momento bianconero: «Chi non crede alla Juventus, non guardi le nostre partite». Punto e fine della trasmissione. O quasi. Perché poi arriva, inevitabile, un ulteriore rilancio al tavolo dello scudetto: «Lavoriamo per vincere: se non ci riusciremo, ci complimenteremo con chi lo farà».

Elementare, Alvaro. La cui assenza si è sentita, eccome. Sia perché nel frattempo è sparito Dybala e sia perché lo spagnolo è attaccante vero: magari non era la prima scelta di Paratici e Pirlo, ma di sicuro le sue caratteristiche erano e restano differenti da quelle della Joya e di Kulusevski. Risultato: senza di lui, Ronaldo ha dovuto tirare la carretta come non mai e la Signora si è vista privare di un'importante alternativa sotto porta. Adesso, dopo lunga rincorsa, l'ex giocatore dell'Atletico Madrid è tornato a disposizione e lo ha fatto in prossimità delle due partite che diranno una parola quasi definitiva sulla stagione dei campioni d'Italia: sabato la Lazio in campionato, martedì il Porto in Champions. Match da dentro o fuori quest'ultimo ma, vista la classifica della serie A, anche quello contro i biancocelesti non scherza: arrivarci con un attaccante in più non sarà male. Se poi Dybala riuscirà a dare un'accelerata al proprio ritorno, meglio ancora. Nel frattempo, l'emergenza infortuni potrebbe affievolirsi: gli esami hanno infatti escluso lesioni per De Ligt, può esserci sabato , quando potrebbe esserci anche Bonucci. Se così fosse, ecco che un mezzo sorriso spunterebbe sul volto del sempre imperturbabile Pirlo.

Convinto più che mai che la sua Juve lotterà fino in fondo per tutti i traguardi, incrociando comunque le dita affinchè Ronaldo si confermi vecchietto bionico alla faccia dei 36 anni: contro lo Spezia ha segnato il gol ufficiale numero 767 raggiungendo Pelè e puntando adesso i 772 di Romario e gli 805 del capolista Bican. Numeri impressionanti, come quelli raccolti con la Juve visto che quota 100 è dietro l'angolo con 92 reti in 119 presenze. Segnarne otto di qui a fine stagione non pare proprio impossibile.

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