Tre Ducati e tre piloti italiani nei primi quattro posti. L'orgoglio nazionale è alle stelle, il nostro motociclismo ha di che essere fiero. Ma la MotoGP a senso unico di oggi non è che dispensi grande entusiasmo. Bagnaia è forte, fortissimo, e conferma di meritare appieno il numero uno sulla carenatura con prestazioni superlative. In Austria ha sfoggiato la tripletta che chiude la bocca a tutti: pole position, gara sprint e GP della domenica. Zitti e a casa. Il campione è in stato di grazia e il suo feeling con la Ducati ufficiale alle stelle. Come accade spesso, il pilota migliore guida la moto migliore e non è facile stargli davanti. Soprattutto quando la possibilità di tenergli testa - salvo rare eccezioni - è esclusiva dei compagni di marca. Honda e Yamaha non pervenute: i grandi costruttori del Sol Levante per decenni protagonisti della classe regina arrancano mestamente ed i loro campioni sono ridotti a comparse: Fabio Quartararo incassa la bellezza di 20 secondi dal vincitore, mentre Marc Marquez, il terrore della MotoGP, finisce addirittura fuori dai dieci con una Honda che nessuno riesce a guidare. La Casa costruttrice numero uno al mondo è un gigante dai piedi di argilla, il suo reparto corse non è più la fabbrica dei sogni da corsa, ma una armata Brancaleone sempre più in imbarazzo al cospetto di prestazioni sottotono che costringono i piloti a strafare e cadere.
L'Aprilia vincitrice a Silverstone con Aleix Espargaro è la conferma di come le MotoGP italiane abbiano superato le giapponesi ma a Noale non hanno un Bagnaia capace di assicurare prestazioni top e costanza di rendimento. Il povero Oliveira continua ad essere bersagliato dalla sfortuna e Maverick Viñales fa sempre più spesso pensare che non sboccerà mai. Ha buttato al vento due partenze in prima fila con annessa fine di sogni/illusioni. Sulla pista di casa, che porta il nome del suo sponsor la KTM si è presa il secondo posto con Brad Binder fresco di rinnovo del contratto, ma per trovare la seconda moto austriaca in classifica bisogna scendere fino al quattordicesimo posto.
Non c'è niente da fare, l'equilibrio di prestazioni è esclusiva della Ducati.
Le altre moto vanno una volta un po' meglio e una un po' peggio, talvolta possono perfino eccellere, ma la regola è che se non guidi una moto di Borgo Panigale il più delle volte fai la lingua lunga. Fino a nuovo ordine ci aspetta un campionato monomarca. Gratificante per noi italiani ma - va da sé - anche un po' monotono.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.