La motogp sta subendo dei disagi importanti per via del coronavirus: all'annullamento del gp del Qatar ha fatto seguito il rinvio di quello in Thailandia previsto nel fine settimana del 22 marzo. Gli appassionati dei motori dovranno avere un po' di pazienza anche se la Formula Uno, per ora, non sembra interessata da alcun provvedimento con il primo gran premio stagionale che si correrà in Australia nel weekend del 14-15 marzo.
I piloti non stanno più nella pelle con Valentino Rossi, centauro della Yamaha, che ha commentato con amarezza questo rinvio: "È un peccato che il Gp del Qatar sia stato annullato per noi e che il Gp di Thailandia sia stato rinviato, perché sono piste che mi piacciono molto e dove penso di andare molto forte". Il nove volte campione del mondo ha poi continuato: "La cancellazione della classe MotoGP per il Qatar è una pessima notizia difficile da accettare. Eravamo pronti a iniziare la stagione, ora non sappiamo quanto dovremo aspettare prima di cominciare a correre".
Non solo il Dottore, dato che anche il collega spagnolo Maverick Vinales ha dato la sua opinione in merito allo slittamento del gp della Thailandia:"Abbiamo terminato i test in Qatar con sensazioni molto positivi, quindi ero impaziente per la prima gara. Mi dispiace anche per i tifosi in Qatar e Tailandia, che saranno delusi. Ma capisco perfettamente la situazione critica che stiamo vivendo con il coronavirus. Speriamo solo che la situazione torni alla normalità il più presto possibile in modo da poter iniziare presto il Mondiale".
A prendere parola ci ha pensato anche Meregalli, team director della Yamaha che ha però accolto di buon grado la decisione della Dorna di annullare il Qatar e di spostare il gp della Thilandia: "Questa è una situazione unica sotto molti aspetti. Naturalmente siamo delusi e ci scusiamo con i tifosi, ma purtroppo date le circostanze Dorna non ha avuto scelta". Massimo Meregalli ha poi spiegato come la decisione di annullare il Gp del Qatar si stata una scelta giusta:"Se avesse mantenuto il GP del Qatar gran parte del nostro team non avrebbe potuto partecipare.
Sicuramente anche la decisione dela Thailandia non è stata presa a cuore leggero. La crescente preoccupazione per la diffusione del Coronavirus deve essere presa molto seriamente. La salute e la sicurezza vengono prima di tutto".
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