Motta e il labirinto Juve per ritrovare contro l'Empoli una via d'uscita dalla crisi

Il tecnico: "Qui non è bellissimo stare se non vinci. Ma non userò gli infortuni come alibi"

Motta e il labirinto Juve per ritrovare contro l'Empoli una via d'uscita dalla crisi
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Nelle ultime sette giornate di serie A, l'Empoli ha raccolto due soli punti e nessuno ha fatto peggio: eppure, la partita che andrà in scena oggi allo Stadium non può essere considerata scontata. Lo sarebbe stata in altri momenti, ma la Juventus di questi tempi non regala certezze. Intendiamoci: se i bianconeri non battessero i toscani, la sorpresa sarebbe enorme. Però, dopo avere sprecato soltanto in campionato 17 punti da una situazione di vantaggio ed essendo reduce da due ko di fila contro Napoli e Benfica, la squadra di Thiago Motta è attesa al varco.

«Sappiamo che alla Juve vincere è un'esigenza - le parole del tecnico -: quando non lo fai, non è bellissimo stare qui. Se non arriva la vittoria non stai bene, ma dobbiamo accettarlo». Questa è in effetti la realtà e qui i bianconeri devono ballare: «Non c'è stato bisogno di un confronto con la società, la fiducia è immutata. E sono convinto che da inizio stagione la squadra sia migliorata». I risultati no, ma si va avanti per forza di cose puntualizzando anche che «gli infortuni ci hanno impedito di avere continuità, ma non li ho mai utilizzati e mai li utilizzerò come alibi».

Tocca allora incassare tre punti tutti insieme, andando oltre gli assenti e magari presentando per la prima volta tutti insieme i nuovi arrivi: Alberto Costa a destra e Renato Veiga centrale di sinistra in difesa, più Kolo Muani in attacco. Vlahovic dovrebbe tornare in panchina, pur se lo stesso Motta non ha escluso che il francese e il serbo possano giocare insieme.

La voglia e l'obbligo sono quelli di tornare a vincere, ringraziando soprattutto i giocatori che si sono finora dimostrati più disponibili di altri: «Quando si è fatto male Kalulu, Koopmeiners è stato il primo a venirmi a dire che avrebbe potuto giocare in difesa. Questi sono i giocatori che voglio, ovvero quelli che sono convinti di poter aiutare a prescindere dal ruolo e dai minutaggi».

Ad altri (Vlahovic, Cambiaso e il già silurato Danilo, forse) saranno fischiate le orecchie.

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