Statuto: Figc-Lega, è la resa dei conti

Mulé: "Accordo oppure tocca al Parlamento"

Statuto: Figc-Lega, è la resa dei conti
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È il giorno della resa dei conti. L'Assemblea Straordinaria per la modifica dello Statuto Figc dovrà adeguarlo alle indicazioni dell'emendamento Mulè nel decreto Sport e diventato legge. In sintesi chi, come la Serie A, porta più soldi deve avere una maggiore rappresentanza in Consiglio federale e in Assemblea elettiva.

I tre incontri avuti tra le parti in via Allegri non hanno portato a un accordo e sul piatto restano così due proposte. Quella del numero 1 Figc Gravina: aumento della rappresentanza della A dal 12% al 18% e una poltrona in più delle tre attuali in Consiglio, incremento anche per la B dal 5% al 6% e ridimensionamento del peso elettorale della Lega Pro (dal 17% al 12% e un consigliere in meno) oltre alla rimozione del 2% degli arbitri; quella dei presidenti dei club: 6 posti per la A e una quota elettorale del 30%, 2 per B e Lega Pro (8%) e i consiglieri dei dilettanti ridotti da 6 a 4.

La Lega chiede una maggioranza relativa e un'autonomia reale nelle decisioni sulle materie di sua competenza (dalle licenze al numero degli extracomunitari), senza quindi un parere concorde da parte della Figc. La proposta di Gravina verrà votata per prima e se otterrà il 50% più 1 dei voti diventerebbe inutile procedere per quella della A. Che avrà però la carta del ricorso sulla legittimità dell'assemblea stessa da svolgere secondo le nuove percentuali di rappresentanza. In tal caso servirà un secondo voto in assemblea di Lega ma alcuni club come Juventus, Atalanta e Inter sembrano non voler sostenere questa strategia fino in fondo. Il passaggio successivo potrebbe essere la giustizia ordinaria.

«Il vicolo cieco nel quale si trova il confronto tra Figc e Lega Serie A obbliga tutti a uno sforzo di maturità - così il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè (Forza Italia) -. L'invito è che la Figc non sia parte in causa ma si ponga responsabilmente al di sopra delle parti trovando quella mediazione ancora possibile.

In caso contrario, nessuno spazio a inopportuni richiami al principio dell'autonomia dello sport, ci si troverà in presenza della violazione di una legge dello Stato. Così saranno il Parlamento e i tribunali a dover dare seguito alla legge».

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