Il Napoli non si ferma. Nemmeno a Torino, sponda granata. La squadra di Spalletti ringrazia ancora una volta la strana coppia Osimhen- Kvaratskhelia e colleziona così la vittoria stagionale numero 30 su 36 partite disputate: un rullo compressore o giù di lì, pur in una partita nel corso della quale ha sofferto a tratti. Siccome però la macchina azzurra ha ormai raggiunto livelli vicino alla perfezione, il risultato è stato quello di quasi sempre: vantaggio arrivato grazie a un colpo di testa dell'attaccante nigeriano dopo nemmeno una decina di minuti, raddoppio dal dischetto del georgiano che aveva subìto un contrasto falloso da parte di Linetty e tris ancora di Osimhen a inizio ripresa. Trentatre reti segnate in coppia nell'attuale serie A, questo il bilancio dei due satanassi: che corrono, pressano, si gasano a vicenda e buttano la palla dentro con una facilità disarmante. E' una squadra agonisticamente cattiva, il Napoli: sempre sul pezzo, con una pressione portata altissima e che non lascia respirare nessuno: non si contano infatti i palloni rubati dagli azzurri nella trequarti avversaria, così da trasformare il prima possibile il pallone recuperato in una minaccia per il portiere avversario. Se poi si aggiunge anche la capacità di rendersi pericolosi sui calci da fermo, ecco il motivo per cui la squadra di Spalletti risulti attualmente ingiocabile in Italia e non solo: il gol di Osimhen è stato infatti il quindicesimo arrivato su calcio d'angolo in serie A, manco a dirlo un dato che non si registra in alcun altro campionato tra i top-5 d'Europa.
Il Toro ha fatto quello che ha potuto, sfiorando anche il pareggio pochi minuti dopo essere andato sotto ma trovando prima i pugni di Meret sulla conclusione dal limite di Vlasic e poi il palo sul tentativo di tap-in di Sanabria. Subito dopo ci ha provato anche Ricci, ma la difesa degli ospiti ha retto e da quel momento in avanti è cominciato un monologo quasi senza sbavature culminato con l'azione che ha chiuso definitivamente la gara: tacco di Kvara, cross al bacio di Olivera sul secondo palo, colpo di testa vincente del solito Osimhen e Toro al tappeto. Fino a essere travolto, perché il nigeriano non smette mai di avere fame e così recupera un altro pallone per poi servirlo al suo gemello il cui assist (il decimo in campionato) permette al neo entrato Ndombele di festeggiare in prima persona.
A parte la fase centrale del primo tempo, non c'è insomma stata partita: il Napoli si conferma
inarrestabile almeno in Italia, con all'attivo 64 reti in 27 partite (2,37 di media) e avendone subite appena 16. Non da ieri, lo scudetto ha ormai preso la strada del Vesuvio: e non corre il rischio di perdere la strada giusta.
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