Napoli, quanti ritardi: da Kim a Osimhen

Da mesi noto l'addio del coreano (ieri è spuntato Natan). E con Victor si tratta

Napoli, quanti ritardi: da Kim a Osimhen
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Napoli Verrebbe da dire: squadra che vince non si tocca. Ma davvero erano queste le intenzioni del club campione d'Italia? Molto doveva cambiare ma per il momento niente è cambiato. L'addio di Spalletti e di Giuntoli, lo stratega del mercato, ha alterato il piano tecnico, per giunta complicatosi dopo l'uscita di Kim, il difensore eletto il migliore del ruolo nel nostro campionato. Il Napoli da tre mesi era al corrente della partenza del sudcoreano eppure a 15 giorni dall'inizio della stagione, non c'è ombra di un degno sostituto. Tanti i nomi che si rincorrono dentro un vortice frenetico ma poco concreto: la corte a Danso non è andata a buon fine perché il centrale austriaco ha appena rinnovato con il Lens. Pare che Le Normand, molto gradito a Garcia, sia troppo costoso, così come Kilman ritenuto una prima scelta, nomi ai quali si sono aggiunti ieri Natan (in serata la pista più solida) e Murillo, e c'è Mavopranos sempre in stand-by: insomma un profilo low-cost, sul quale scommettere e investire. Niente o poco da fare per Scalvini dell'Atalanta, per ADL dai costi inaccessibili.

Don Aurelio ha dato precedenza alla politica del rinnovi. Supportato dalle nuove figure dirigenziali e dai capi dello scouting, ha già portato a casa le firme del capitano Di Lorenzo e di Raspadori, prossimi gli autografi di Mario Rui e Zielinski, anche se Sarri proverà fino all'ultimo a convincere il polacco. Per Kvara è questione di dettagli da definire con calma, perché adesso l'obiettivo è strappare il benedetto autografo da Osimhen, che andrà a scadenza tra un anno. Il presidente e il procuratore del nigeriano si stanno rincorrendo tra le montagne del Trentino e dell'Abruzzo: finora sono state rispedite al mittente (compresa quella di un club arabo) offerte sui cento milioni, perché il Napoli ne chiede almeno il doppio. Si sta ragionando su questi argomenti: rinnovo biennale, ingaggio quasi raddoppiato al bomber (intorno agli otto milioni) ma il punto interrogativo è la clausola: la società è orientata a fissarla dai 160 milioni a salire, gli agenti insistono per 120.

Non finisce qui: c'è Lozano che rifiuta la riduzione dell'ingaggio, rischia di essere escluso dai programmi tecnici. Garcia insiste per un'alternativa ad Anguissa: piace Koopmeiners, sarebbe perfetto se non fosse per la valutazione che l'Atalanta fa dell'olandese: oltre 30 milioni. Qualcosa si dovrà fare, questa volta senza il fiato sul collo della tifoseria: un anno fa di questi tempi, c'era contestazione nonostante gli arrivi di Kvara e Kim, e Spalletti guardava in cagnesco il presidente che parlava di scudetto.

Oggi restano vuote un paio di caselle ma c'è stato già boom di presenze a Dimaro e Castel di Sangro, e la partenza della campagna abbonamenti è andata oltre ogni aspettativa: in 25mila hanno già aderito, la marea azzurra è con ADL. Potere di uno scudetto.

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