LeBron James domina gara2 da vero re, ma per espugnare San Antonio serve la collaborazione decisiva di Chris Bosh che nell'ultimo minuto infila la tripla decisiva e regala a Dwayne Wade l'assist per il +5 che chiude la contesa, inutile la bomba di Manu Ginobili sulla sirena. Il 98-96 per gli Heat rimette in equilibrio la serie che, domani notte, si sposta in Florida. I crampi sono un lontano ricordo per il Prescelto che parte molto sotto traccia sbgliando le prime tre conclusioni e chiudendo il primo quarto con soli due punti a referto. Ma di lì in poi è una cavalcata con l'incredibile score di 8 punti realizzati in 51 secondi nella terza frazione quando Miami rischia di affondare. James, 35 e 10 rimbalzi alla fine per lui, riporta in vantaggio i suoi e nell'ultimo minuto i suoi compagni chiudono i conti. Bosh finisce a 19, il veterano Rashard Lewis ne aggiunge 14 (con tre triple fondamentali) così come Wade che però continua a essere l'anello debole per coach Spoelstra in difesa.
Per gli Spurs arrivano poche palle perse (solo 11 contro le 24 di gara1) ma l'attacco nero-argento è meno fluido. Tim Duncan non tradisce mai: 18 punti e 15 rimbalzi per il 38enne caraibico. Tony Parker ne porta 21 alla causa, ma la regia del francese non è sempre lucida. E poi c'è Ginobili che segna 19 punti, ma non gioca per i compagni come in gara1 e nell'ultimo minuto mette insieme due palle perse che gridano vendetta. Ma quello che manca a coach Gregg Popovich è soprattutto il cast di supporto. Danny Green si carica immediatamente di falli e non riesce a incidere dall'arco. Kawhi Leonard, l'unico che riesca a contenere LeBron, si spompa in difesa e nell'altra metà campo è un fantasma. Boris Diaw avvicina soltanto la doppia doppia. Serata negativa per Marco Belinelli, buttato subito nella mischia per i problemi di falli degli esterni. L'azzurro segna subito dalla lunga, ma si ferma lì. La mano si raffredda e in difesa il ragazzo di San Giovanni in Persiceto paga dazio contro Ray Allen e gli esterni di Miami.
Anche le cifre di gara2 mostrano un grandissimo equilibrio nelle Finals: 17 cambi di leadership nel punteggio nel corso dei 48 minuti tra le due franchigie e 12 volte lo score è stato in parità. La battaglia si decide con i piccoli aggiustamenti e con le giocate individuali.
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