Medicine confuse: sospeso 25 gare

Nba. Wembanyama ko per trombosi venosa

Medicine confuse: sospeso 25 gare
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Nel 2012 la WADA definì il programma antidoping dell'NBA insufficiente, il commissioner David Stern prima e ora Adam Silver presero la sfida di petto ed oggi l'NBA, per distacco, è il campionato professionistico americano più all'avanguardia, rigido ed intransigente sulle politiche contro doping. L'ultima vittima è il giocatore dei Milwaukee Bucks Bobby Portis (30 anni), squalificato per 25 partite reo di aver violato la politica antidoping della lega per aver confuso un farmaco. L'agente del giocatore, per provare ad ammorbidire la dura sanzione, ha raccontato che: «Bobby ha preso involontariamente un antidolorifico chiamato Tramadol (oppioide sintetico nelle lista delle sostanze proibite), pensando di prendere un antidolorifico chiamato Toradol (farmaco antidolorifico approvato) per curare il dolore al gomito che lo tormenta da tempo - aggiunge - La pillola di Tramadol che ha preso proveniva da un suo assistente, con una prescrizione valida per l'antidolorifico, che ha erroneamente detto a Bobby essere Toradol. Si tratta di un errore onesto, in buona fede». Parole al vento per l'NBA che ha confermato la squalifica all'ala di Milwaukee.

Il danno che Portis ha recato ai Bucks è consistente: lui perderà circa $2,85 milioni dallo stipendio ma, soprattutto, non potrà aiutare la squadra in questo finale di stagione dove mancano solo 29 partite al termine che vede i Bucks in lotta con i Pacers per il 4° posto ad East.

La squalifica di Portis non è stata l'unica notizia shock nel panorama NBA: i San Antonio Spurs perdono per il resto della stagione la loro giovane stella Victor Wembanyama causa una trombosi venosa profonda

alla spalla destra scoperta dopo l'All Star Game dello scorso weekend. La franchigia si è detta ottimista di recuperare al 100% il francese per la prossima stagione, molto probabile quindi la sua assenza ad Eurobasket 2025.

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