Non poteva esserci finale migliore per questo mondiale 2020 tutto da scrivere, una volta che i big si sono fatti piano piano da parte. Fuori per infortunio il favorito Marc Marquez alla prima gara, fuori dalla lotta al titolo Andrea Dovizioso - mai veramente incisivo nonostante sia stato ad un certo punto leader del Mondiale così come Valentino Rossi per le cadute, qualche guasto tecnico di troppo e pure il Covid, fuori senza avere neanche iniziato Andrea Iannone, squalificato per ben quattro anni per doping. La fotografia che ci regala la splendida pista di Portimao è un Mondiale inedito, fresco, giovane. Ad inizio stagione nessuno avrebbe scommesso su Joan Mir, l'acqua cheta che si è imposta con forza nel finale e giocherà il tutto per tutto per il triplete Suzuki: il mondiale costruttori, da aggiungersi a quelli team e piloti conquistati a Valencia. Chi avrebbe puntato su Franco Morbidelli, 2° in classifica che oggi dovrà vedersela con Rins per la consacrazione finale? La nuova generazione avanza. Ed è solo l'inizio. Determinati e sfrontati, i giovani Mir, Rins, Morbidelli e Quartararo si sono fatti le ossa per sfidare il prossimo anno Marc Marquez.
Prove di mondiale anche nelle classi minori dove gli azzurri Bastianini, Marini e Bezzecchi si giocano il titolo in Moto2 e Arbolino in Moto3 (3° a -11 punti da Arenas). Con 14 punti di vantaggio su Lowes, 18 su Marini e 23 su Bezzecchi, Enea Bastianini è l'uomo da battere. «Un talento naturale», come lo definisce Carlo Pernat, storico manager di piloti che la sa lunga di campioni, il 22enne riminese con 3 vittorie e 7 podi è saldo in testa al mondiale. «Mi sento pronto per la prova finale. Sarà importante mantenere i nervi saldi e guidare senza risparmiarsi», ha dichiarato Bastianini che scatterà 4°, dietro a Gardner in pole, Marini e Di Giannantonio. Poche ore lo separano dal sogno di una vita e dalla promozione in MotoGP. Ad attenderlo nel 2021 una Ducati del team Avintia Esponsorama Racing insieme a Luca Marini, il fratello di Valentino. «Grazie al mio stile che fa scorrere la gomma posteriore senza stressarla troppo conto di adattarmi bene alla MotoGP», racconta Enea, «in Moto3 pensavo solo a divertirmi, in Moto2 ho capito che dovevo miscelare bene testa, polso e cuore, in MotoGP sarò chiamato a fare un altro passo avanti. Sono contento perché potrò contare su un buon team con l'ex capotecnico e l'ex telemetrista di Dovi».
«Luca e Enea sono due piloti forti e sono sicuro che si adatteranno presto. Ultimamente i piloti che arrivano dalla Moto2 sono molto veloci. Basta guardare Mir», afferma Rossi, ultimo baluardo della vecchia generazione, che oggi correrà l'ultima gara da ufficiale per proseguire nel 2021 nel team Petronas su una M1 factory, come ai suoi esordi in Honda nel Team Nastro Azzurro. «Mi dispiace lasciare la Yamaha ufficiale, ma cambieranno solo i colori...» aggiunge, «il 10° titolo resta l'obiettivo ma andrebbe bene anche vincere delle gare....
Quanto alla vita dopo sì, c'è un po' di timore a diventare grande, avrò altre soddisfazioni, mai paragonabili a guidare una MotoGp...». Oggi sarà invece già una domenica di addio per Cal Crutchlow e speriamo un arrivederci per Andrea Dovizioso.
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