Neymar e le simulazioni ai Mondiali: "A volte esagero, ma in campo e fuori soffro"

Il campione del Brasile e del Paris Saint Germain si difende dalle accuse di essere un "cascatore" e ricorda come viene trattato in ogni gara: "Tacchetti sulla gamba, ginocchiate alla schiena, pestoni..."

Neymar e le simulazioni ai Mondiali: "A volte esagero, ma in campo e fuori soffro"

Dei Mondiali di calcio in Russia ricorderemo tante cose: la vittoria della Francia, l'uscita di scena anzitempo delle grandi (Argentina, Brasile, Germania e Spagna, per non dire l'Italia neanche qualificata), gli stadi sempre pieni e colorati, la prima volta del Var. Ma ci ricorderemo anche di un calciatore, e non per le sue formidabili giocate: stiamo parlando di Neymar e delle sue cadute "accentuate", per usare un eufemismo. Sul web lo hanno preso in giro senza limiti, con dei "meme" spassosi che lo ritraevano nei luoghi più impensabili, mentre cadeva e rotolava a terra. Ora l'asso brasiliano esce allo scoperto e, udite-udite, ammette di aver esagerato un po', anche se a sua discolpa ricorda di essere uno dei giocatori che più viene massacrato dagli avversari in mezzo al campo.

"Tacchetti sulla gamba, ginocchiate alla schiena, pestoni. Potete credere che esagero e a volte è così, ma in realtà soffro dentro il campo e non immaginate nemmeno quello che passo fuori", dice Neymar rispondendo alle accuse di essere un simulatore. "Quando me ne vado senza parlare con i giornalisti non è perché mi piace solamente vincere, ma perché non ho ancora imparato come non deludervi", aggiunge il 26enne brasiliano in un video postato sui propri account social.

Una confessione bella e buona che, per certi versi, ricorda anche un'autoanalisi. "Quando sembro maleducato non è perché sono un bambino viziato, ma perché non ho ancora imparato a combattere le mie frustrazioni. C'è ancora un ragazzo dentro di me. A volte incanta il mondo, altre fa arrabbiare tutti. E io lotto per tenere questo ragazzo vivo, ma dentro di me, non in campo''.

"Potete credere che cado troppe volte, ma in realtà non sono caduto: mi sono sgretolato e questo fa molto più male di qualsiasi pestone sul piede operato. Ho fatto fatica ad accettare le critiche, a guardarmi allo specchio e trasformarmi in un uomo nuovo.

Ma sono qui, con la faccia pulita e il petto all'infuori. Sono caduto, ma solo chi cade può rialzarsi. Potete tirarmi delle pietre oppure tirarle altrove e aiutarmi a rimanere in piedi. Perché, quando sono in piedi, tutto il Brasile si alza con me".

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