
Scampato pericolo per l'Inter e Lautaro Martinez, niente squalifica per la presunta reiterata bestemmia alla fine della partita con la Juventus. Il capitano si è salvato perché non c'è laudio ad accompagnare la sua plateale uscita dal campo, al termine di Juventus-Inter. In verità va anche detto che l'audio non c'è perché nessuno l'ha cercato. Vedremo dopo.
Diverso il caso del difensore della Sampdoria Alex Ferrari, squalificato proprio ieri perché colto a bestemmiare dopo l'espulsione subita contro il Sudtirol, sabato scorso (per lui, 3 giornate di squalifica, di cui 1 per la blasfemia). In questo caso, l'imprecazione si coglie semplicemente dalla tv, chiaramente, impossibile non punirla.
Qui c'è da spiegare, o forse da capire, perché esistono nel calcio le squalifiche per blasfemia (dal 1999, in Italia non più reato ma illecito amministrativo). Innanzitutto perché la bestemmia è maleducazione e cattivo esempio, mancanza di rispetto, atto non edificante per quello che deve essere uno spettacolo. Lautaro non è il primo e non sarà l'ultimo giocatore a non essere punito per una (presunta) bestemmia. Mai però si era visto un calciatore così importante, così in primo piano, in un atto così reiterato e di fronte a una così vasta platea come quella di Juventus-Inter, lasciando perdere la successiva amplificazione social e tv varie. E allora, di quale esempio stiamo parlando? Il sampdoriano Ferrari, bontà sua, non l'ha visto nessuno. Lautaro milioni di persone. Recuperando l'audio, peraltro, nel caso avrebbe anche potuto dimostrarsi innocente, se lo era. E se non lo era, gli si è risparmiata un'equa punizione.
L'arbitro Mariani non ha evidentemente inserito l'episodio nel suo referto. Il procuratore federale Chiné avrebbe potuto chiedere al giudice sportivo Mastrandrea di acquisire le immagini di Dazn, ma anche lui non l'ha fatto. E quindi parlare di audio che non c'è è per lo meno impreciso. C'è chi vede analogie col caso Acerbi-Juan Jesus della scorsa stagione, con un altro audio non trovato, ma in quel caso la telecamera che fece la ripresa in campo largo, dalla tribuna, non poteva ovviamente avere captato anche quello che si dicevano i giocatori. Qui Lautaro era ripreso da vicino ed è improbabile che la telecamera che lo filmava (cambia poco che fosse del service che riprende le partite per la Lega Serie A o che fosse una di Dazn che integra il racconto principale) non abbia captato anche il sonoro, ma tant'è.
Ieri Marotta è andato alla Pinetina per parlare alla squadra dopo i 4 punti raccolti nelle ultime 4 partite.
Nessun processo, ma una franca chiacchierata alla squadra, con due concetti chiari: basta ripetere sempre gli stessi errori, perché siamo i più forti. E che dai più forti si pretenda la vittoria dello scudetto è poi una conseguenza, quindi la squadra deve adeguarsi in fretta, ripartendo dal primo tempo di Torino. Fin da sabato conto il Genoa.
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