Nigeria fuori, tutti contro l'ex Udinese Ighalo

L'attaccante che ora gioca in Cina finisce nel mirino dei tifosi dopo la sconfitta con l'Argentina, lui chiede scusa a tutti

Nigeria fuori, tutti contro l'ex Udinese Ighalo

Si chiama Odion Ighalo, professione attaccante giramondo e meteora del calcio italiano. Da ieri sera, però, è diventato il capro espiatorio della sconfitta che la Nigeria ha patito contro l’Argentina di Messi e Mascherano.

Ce l’hanno con lui, i tifosi delle Super Aquile verdi. Per un motivo molto semplice. Perché avrebbe potuto piazzare il colpo finale, esorcizzare l’Albiceleste d’argilla di Sampaoli e garantire alla sua Nigeria il passaggio alla fase finale dei mondiali di Russia.

Non gli perdonano d’aver mancato almeno due nitide occasioni da gol. Gli rimproverano di non aver mai approfittato della sagra dell’errore che s’è celebrata all’interno dell’area di rigore argentina nel secondo tempo. Soprattutto quando, al 75esimo, innescato dal cross del sontuoso Musa, Ighalo – subentrato all’inizio della ripresa al deludente Iheanacho – non è riuscito ad approfittare dello svarione di Rojo che lo ha messo a tu per tu con il portiere sudamericano Armani.

Ighalo, forse distratto dal tocco col braccio del difensore argentino (che l'arbitro turco Cakir non riterrà da rigore), l'ha sparacchiata malissimo e la palla è finita fuori. Passa qualche minuto e poiché gli dei del calcio sono capricciosissimi, sarà proprio Rojo a siglare il gol che varrà all'Argentina il passaggio del turno. Il difensore, con un colpo di biliardo, infilerà l’incolpevole Uzoho consegnando all’Argentina la qualificazione più sofferta degli ultimi anni e l'ennesima esultanza, sopra le righe, di Diego Armando Maradona.

Sul web, per Ighalo, non c’è pietà. I tifosi, che pure sono inferociti con l'arbitro perché continuano a pensare che quel tocco di Rojo fosse da sanzionare col rigore, lo accusano: avrebbe dovuto segnarlo, quel gol così facile. Non gli hanno risparmiato nulla, all’ex scommessa dell’Udinese (vanta pure un gol in serie A, rifilato al Cagliari nel 2009) che dall’inizio del 2017 fa il bomber in Cina, al Changchun Yatai.

Lui, pur consapevole del fatto che critiche e pallone vanno a braccetto, s’è sentito in dovere di chiedere perdono a

tutti: “Chiedo scusa alla Nigeria e ai miei compagni di squadra”, ha detto al giornale The Cable, aggiungendo: “Per me, per la squadra, per il Paese è un giorno triste perché siamo usciti in malo modo e avremmo meritato di più".

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