Ieri non si sono neppure guardati. Liberty Media, con un senso dello spettacolo molto americano e molto televisivo, ha messo Max e Lewis uno accanto all'altro nell'ultima conferenza della stagione. Interazione zero. Ma tensione alle stelle. Come ai tempi della guerra fredda. Solo che la loro è una guerra caldissima anche se fanno finta di niente e ripetono di non aver bisogno di sedersi uno di fronte all'altro per chiarirsi le idee. Michael Masi, il più inutile dei direttori di corsa, questa volta non ha trattato con nessuno, ma ha ricordato a tutti che ogni mossa scorretta in pista potrà essere punita anche con la cancellazione dei punti già conquistati. Come dire, occhio Max che se sbatti fuori Lewis noi ti togliamo dalla classifica. Altro che i mondiali di Senna (contro Prost) o Schumacher (contro Hill). «Non posso controllare ciò che accade attorno a me. Mi occupo di me stesso. Non ho alcuna preoccupazione e sono qui per fare un bel lavoro», ha detto Lewis a chi gli chiedeva se temeva un incidente con Max. «Non trovo nulla di strano in quello che ci hanno ricordato i commissari. Mi basta che le regole siano uguali per tutti perché l'ultima volta mi sembra che abbiano punito solo me quando c'era chi ha fatto le stesse cose».
Ognuno resta della sua idea, della sua convinzione. Si daranno battaglia fin dalle qualifiche anche se sulla rivista pista di Abu Dhabi, forse la pole conterà meno che in passato. Lo show è assicurato, il crash dato per scontato anche da molti loro colleghi. «Non so se finiranno la gara», è stato il commento più gettonato tra gli altri piloti. «Per me non ha importanza chi vince, ma se dovessi sceglierne uno, probabilmente preferirei la Red Bull, ma solo per avere qualcosa di diverso», ha detto il vecchio saggio Raikkonen alla sua ultima recita della carriera. Davvero difficile dire chi lo meriti di più. Il cuore, come dice Vettel, consiglierebbe di tifare per Max così da tenere al sicuro il record di Schumacher. Così come la voglia di cambiamento, di rivoluzione, quella che spinge sempre a parteggiare per chi non ha mai vinto rispetto a chi ha già festeggiato sette mondiali. Se Lewis vincesse anche questo, con una macchina spesso inferiore, con una rimonta incredibile e impensabile solo in Brasile, diventerebbe probabilmente il più grande di tutti e non solo per i numeri. Peccato davvero non possa finire in pareggio.
Senza le tante scorrettezze verrebbe da dire che lo merita di più Max, ma quello che ha fatto Hamilton nel weekend di San Paolo, proprio a casa Senna, vale da solo un mondiale. Davvero impossibile dire quale sia il risultato più giusto. Basta non finisca con un patatrac.Tv: pole e Gp dir. Sky e TV8 alle 14
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.