
La sorte del Milan vale da monito, ce ne fosse bisogno in un ottavo di Champions. Gioca l'Inter migliore possibile, certo non la migliore in assoluto. Senza Dimarco e nessun sostituto di ruolo. Con Calha acciaccato e lontano dal giocatore che sa essere e perciò a rischio di esclusione. Con Thuram che ha segnato appena 1 gol in 2 mesi e mezzo, ma che è sempre meglio di chi potrebbe scendere in campo al suo posto.
Buon per Inzaghi che il Feyenoord stia peggio, e di molto. Tredici giocatori fuori per infortunio, un allenatore, l'ex bomber Robin Van Persie, solo 41 anni, appena arrivato e alla prima panchina in una partita europea. Vista così, ovvio che ci sia un favorito solo, nonostante l'unico precedente fra i due club sia stato sfavorevole all'Inter (con Van Persie in campo) ma c'è da risalire agli albori del secolo (semifinale Uefa 2002). Però guai a sottovalutare gli olandesi, soprattutto stasera, nel clima infuocato dello stadio De Kuip, la cosiddetta vasca in cui quest'anno sono già annegati il Milan e il Bayern e dove ha vinto solo una squadra italiana (la Roma nel 2014). Qui è cresciuto De Vrij (154 partite nel club prima di passare alla Lazio), la sua presenza può essere utile.
Sarà Bastoni a giocare fuori ruolo per rimediare all'emergenza. Resta a sinistra, ma occuperà tutta la fascia, alla Dimarco, con meno velocità e meno piede, ma maggiore propensione difensiva. «Di sicuro ci darà una mano. Il sistema di gioco si può cambiare in fase di possesso e non», taglia corto Inzaghi, deciso però a puntare ancora una volta sul 3-5-2 che ha contribuito a fare dell'Inter la miglior difesa della prima fase (1 solo gol al passivo in 8 partite).
Nel gruppo c'è anche Sommer, che per la prima volta si è allenato con la squadra, grazie a un tutore al pollice operato due settimane fa. Recupero-lampo, ma logica vuole che resti in panchina (dove manca il terzo Di Gennaro), anche perché il suo vice Martinez, mister riserva da 15 milioni, non ha sbagliato nulla nelle 3 partite in cui lo ha sostituito (1 solo gol subito, dal Napoli).
Inzaghi invidia un po' a Van Persie il regalo strappato alla Lega olandese, di posporre cioè la partita di campionato che sta in mezzo fra le due sfide di Champions (martedì c'è il ritorno a San Siro). Stanotte invece l'Inter torna a Milano e domani sarà di nuovo in campo per preparare la partita di sabato contro il Monza. Non proprio l'Everest degli avversari, ma certo altri 90 minuti in cui fare rifiatare Lautaro, Barella, Acerbi, lo stesso Thuram.
Perché è facile dire che si pensa solo alla prossima partita, ma non è vero, con questi ritmi di impegni, gli allenatori sono obbligati a guardare in prospettiva, a volte azzardando. E dopo il ritorno col Feyenoord, l'Inter giocherà a Bergamo, lì sì che sarà dura. Ecco perché sarebbe importante cominciare a piazzare già stasera i primi mattoncini della qualificazione.
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