Non solo Motta imputato. È una Juve di tutti colpevoli

Tecnico sempre più in bilico, molti infortuni (ultimo Kalulu, out 20 giorni), e campagna acquisti sbagliata

Non solo Motta imputato. È una Juve di tutti colpevoli
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Lo stato di confusione in cui versa la Juventus è stato certificato dall'intervista a Sky che Thiago Motta, qualche minuto dopo il ko casalingo contro il Benfica, ha cominciato in spagnolo salvo poi rendersi conto di dovere cambiare registro linguistico. Un po' quello che dovrebbe fare la sua squadra con il pallone tra i piedi: rendersi conto di avere preso la strada sbagliata e adeguarsi. In fretta, anche. Perché gli spareggi di Champions sono praticamente dietro l'angolo (oggi il sorteggio) e in campionato la musica è già di cattiva qualità da settimane, al punto che l'impegno casalingo di domenica contro l'Empoli non può essere considerato scontato come tante volte in passato. Per dirla con Del Piero, «è una Juve disordinata e senza certezze: bisogna fare quadrato e serve che la società stia vicino alla squadra, sapendo cosa fare».

Discorso lungo e anche scivoloso, perché mette in discussione sia l'aspetto tecnico che dirigenziale. Tradotto: se la Juve di fine gennaio è una squadra disordinata e senza certezze, la responsabilità non può che essere dell'allenatore, così come la società non può chiamarsi fuori dalla gestione di un gruppo che appare slegato e privo di punti di riferimento. Ci sono stati gli infortuni è vero ma se alcuni reparti risultano scoperti o sotto stress (Kalulu, a proposito, resterà fuori per circa tre settimane dopo avere giocato ininterrottamente mesi a causa della mancanza di alternative) significa anche che la campagna acquisti estiva è stata approssimativa, mentre quella invernale è tuttora aperta quando ci si avvicina al gong.

E poi c'è la questione ambientale, pronta a diventare esplosiva: la squadra è stata abbondantemente fischiata all'intervallo e alla fine del match contro i portoghesi, ieri sui social spopolava l'hashtag #Mottaout e la coppia Douglas Luiz-Vlahovic è stata ampiamente criticata per non essersi recata sotto le due curve una volta terminata la partita. La crisi è insomma diventata conclamata, Allegri viene addirittura rimpianto da molti nonostante se ne fosse andato in mezzo a sberleffi di ogni tipo e la via d'uscita non può che essere quella di tornare a vincere.

A cominciare dall'Empoli e poi dal Como da affrontare in trasferta: la settimana successiva sarà quella dell'andata dello spareggio Champions e della sfida all'Inter. Chissà se per allora la barca juventina avrà ritrovato la retta via: qualche dubbio è lecito averlo.

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