Nuoto, scherma e il segreto di sfornare medaglie

I cercatori d'oro del nuoto italiano hanno ritrovato il filone, senza mai dimenticare come andare a cercarlo

Nuoto, scherma e il segreto di sfornare medaglie

I cercatori d'oro del nuoto italiano hanno ritrovato il filone, senza mai dimenticare come andare a cercarlo. È qualità che non tutti, nel nostro sport, riescono a far zampillare ad ogni fiore che sboccia.

Le medaglie in vasca dicono che l'azzurro d'acqua si è dotato di nuova linfa, di una nouvelle vague che va a far dimenticare la solitudine di Federica Pellegrini, per almeno una decina di anni gigantesco ombrello per toppe e incertezze della famiglia natatoria.

C'è oro e oro: quelli conquistati dagli atleti e che riportano alla new generation di Sydney 2000, Olimpiadi che raccontarono di una rinascita azzurra alla quale seguirono i mondiali di Fukuoka con una bella varietà di podi. Ma l'altro oro è forse più importante: solo la scherma, nel nostro panorama, ha la stessa capacità del nuoto di rigenerarsi, ricercare, riprodursi, sfornare atleti da medaglia. Non così l'atletica che, di tanto in tanto, coglie la pepita d'oro ed ha solo nella scuola della marcia il marchio doc. Non così il calcio che, di recente, ha vinto gli europei e, dunque, va onorato ma sono più i talenti sprecati rispetto a quelli che fanno carriera. Basket e pallavolo coltivano tanto, raccolgono un po' meno. Non parliamo, poi, della distruzione della boxe: un tempo arte nobile di campioni. Il nuoto è molto più giovane nel modo di censire, ricercare e addestrare: ovvero vivere l'arte e metterla da parte. Conta il dietro le quinte: la capacità degli addestratori nel portare i ragazzi e le ragazze a livelli competitivi. Poi, certo, non sempre le ciambelle riescono con il buco e qualche talento viene sprecato, qualche altro annacquato.

Le piscine acchiappano e sono una meta per ragazzini, i podi una realtà per campioni: c'è un grande cammino di mezzo ma il nostro movimento riesce a farlo percorrere a tanti

ragazzi e, soprattutto, evita di sprecare talento. Il nuoto oggi è davvero sport per supercampioni. A noi bastano i campioni: stiamo cominciando a rivederne qualcuno. Al maschile, dopo nostra signorina (presto signora) in rosa.

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