Non è una Ferrari che vuole apparire. Il taglio con il passato è evidente quando viene stabilito il record mondiale di brevità nella presentazione della nuova monoposto. Tutto in un filmato di 1'39, meno, molto meno di una canzone di Sanremo. Le uniche parole pronunciate nel video sono affidate al fondatore e sono più di un messaggio, sono una filosofia: «La vittoria più importante è quella che devo ancora conseguire», dice Enzo Ferrari. Sottoscritte da tutti, compresi i tifosi dei Ferrari Club assiepati lungo la pista di Fiorano per non perdersi i primi giri della SF-24 con Sainz e Leclerc (citati in ordine di apparizione e non di importanza).
Attorno alla macchina con Vasseur e i piloti poca gente: il presidente John Elkann, il ceo Benedetto Vigna e il vicepresidente Piero Ferrari, oltre ai rappresentanti degli sponsor. Una presentazione di basso profilo, sobria, essenziale. Nessuna concessione allo spettacolo dopo lo show dello scorso anno, uno dei più belli di sempre. È finito il tempo delle parole, i risultati non consentono di dilungarsi in chiacchiere. Non è più il tempo in cui si vinceva un mondiale dietro l'altro e ogni nuova monoposto veniva alla luce in modi sempre più spettacolari con un grande tributo a donne e uomini che avevano lavorato per realizzarla. Oggi va tutto online e alla fine anche le interviste saranno in video conferenza e ovviamente in inglese. Il messaggio che si vuole far passare è: non abbiamo tempo da perdere!
La SF-24 è nuova nel 99% dei particolari e si ispira alla Red Bull vinci tutto, pur conservando una sua identità. Segue l'onda, ma non perde il suo DNA. Ha un telaio più lungo, un cambio e un muso più corti, pance che seguono la filosofia Red Bull, ma sospensioni posteriori che restano pull-rod. «Abbiamo voluto creare una piattaforma completamente nuova - spiega il direttore tecnico telaio Enrico Cardile - Si può dire infatti che ogni area della vettura è stata riprogettata. Abbiamo sfruttato le indicazioni dei piloti per avere una vettura più facile da guidare e da portare al limite». L'obiettivo è una macchina robusta e sincera, facile da guidare e meno sensibile di quella dello scorso anno quando bastava un soffio di vento a farla imbizzarrire. «Dobbiamo ripartire da dove c'eravamo fermati nel finale della scorsa stagione, quando eravamo costantemente nelle prime posizioni ha detto Vasseur - Ci aspetta il campionato più impegnativo della storia della Formula 1. Ma non sarà un anno di transizione aspettando il 2025». La monoposto è nuova anche nella livrea di un nuovo Rosso Racing 2024 dove ricompaiono bianco e giallo, due colori spesso presenti nella storia del Cavallino.
Il giallo è il colore di Modena, un colore che una volta era anche quello delle camicie dei meccanici, ma che oggi è un chiaro riferimento alla 499P che ha conquistato la 24 ore di Le Mans. È un abito di una grande eleganza. Chissà come starà indossato da Hamilton l'anno prossimo.
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