Londra 2012, la cerimonia inaugurale dà il via ai Giochi

Nella cerimonia inaugurale dei Giochi c'è spazio per tutto ciò che è inglese. Cinema, musica e storia: da Mr. Bean a Harry Potter, passando per Tim Berners Lee. Nello spettacolo l'agente 007 Daniel Craig, con la regina Elisabetta in carne ed ossa. Sfilano gli atleti. La delegazione azzurra entra nello stadio guidata dalla portabandiera Valentina Vezzali. Poi l'apertura ufficiale delle Olimpiadi. La bandiera viene issata. E arriva la torcia olimpica. Sette giovani tedofori accendono il braciere. Le gare possono cominciare

Londra 2012, la cerimonia inaugurale dà il via ai Giochi

Settanta giorni di viaggio. Tanto ci ha messo la torcia ad arrivare da Atene fino a Londra. Un percorso lungo 12.900 chilometri, durante il quale il simbolo della pace olimpica ha attraversato luoghi e simboli, da Stonehenge ai punti caldi della Capitale, passando di mano in mano, da un tedoforo all'altro, fino allo Stadio londinese, che apre i cancelli, per iniziare ad accogliere gli spettatori che assisteranno allo spettacolo.

La cerimonia parte con il conto alla rovescia, poi un solo rintocco per la campana più grande del mondo, suonata dal vincitore dell'ultimo Tour de France, Bradley Wiggins. E l'omaggio alla quattro nazioni che compongono il Regno Unito, in un viaggio accompagnato da un coro che intona un canto tradizionale e ben spiega il titolo scelto per l'inaugurazione, The Isles Of Wonder, citazione shakesperiana in onore del Paese ospite.

Prima l'Inghilterra rurale, poi la rivoluzione industriale, l'inurbamento dei contadini e la nascita dell'Inghilterra nuova, moderna. Lo spettacolo messo in piedi dal regista Danny Boyle segue l'evoluzione del Paese, traccia le linee di un età difficile, dura, "un inferno" che ha però posto le basi per quanto venuto dopo il diciannovesimo secolo. Si lasciano le campagne, si erigono le ciminiere. In un clima minaccioso e laborioso insieme.

Con l'evoluzione del Paese arrivano anche le proteste. Le suffragette chiedono il diritto di lavoro per le donne. Dalla ricchezza al conflitto, i papaveri ricordano le guerre mondiali. La moderna Inghilterra del meltin pot inizia negli anni quaranta. La cerimonia mette in scena l'arrivo degli inglesi dei Caraibi e la battaglia che porterà al riconoscimento dei diritti civili per tutti i sudditi di Sua Maestà. Ma anche le trade unions e le lotte per i diritti dei lavoratori, nel tentativo di dare una panoramica completa della storia inglese.

Cinquant'anni fa nasceva 007. A ricordare l'agente inglesissimo Daniel Craig. Nel filmato con l'agente, come le indiscrezioni lasciavano intendere, anche la Regina Elisabetta II. La sovrana arriva (nel filmato) in elicottero, per poi lanciarsi con un paracadute con disegnata l'Union Jack. (Nella realtà) compare sugli spalti. Segue l'inno inglese, cantato da un coro di bambini sordomuti.

La storia va avanti. Nasce il servizio sanitario nazionale. Seicento i ballerini coinvolti in questa parte dello spettacolo, accompagnata dalla musica di Mike Oldfield. C'è spazio anche per le favole. J.K. Rowling, l'autrice di Harry Potter, legge una delle prime frasi della storia di Peter Pan. E tra i personaggi compare Crudelia Demon. Poi Voldemort. La schiera dei cattivi della letteratura britannica monipolizza lo stadio olimpico. Poi Rowan Atkinson, Mr. Bean, nel segmento che ricorda il cinema inglese. Di sottofondo Momenti di gloria, suonata dalla London Simphony Orchestra.

Si arriva ai giorni nostri, in una carrellata della più grande musica moderna britannica, dai Rolling Stones alle non imprescindibili Sugababes, passando per gli Who, si narra una relazione ai tempi dei social network. L'occasione per un cameo di Tim Berners-Lee, inventore del web. Una sequenza che narra il viaggio della fiaccola olimpia lascia il posto al momento più malinconico dello spettacolo, quello dedicato a chi non c'è più.

In campo gli atleti

Dopo il lungo spettacolo scendono in campo le rappresentative nazionali. Ad accompagnare gli atleti, bambini che portano un petalo di rame. Gli azzurri sono 176, compresi tecnici e dirigenti, guidati dalla portabandiera Valentina Vezzali. Tra le delegazioni anche quella degli atleti indipendenti, uno sparuto gruppo senza un comitato olimpico di riferimento. La Gran Bretagna chiude la sfilata sulle note di Heroes di David Bowie. Conclusa la sfilata e tenutisi i discorsi di rito, la Regina dichiara aperta l'Olimpiade. La bandiera olimpica sfila nello stadio e viene issata. Sventolerà fino alla chiusura delle Olimpiadi.

Steve Redgrave, canottiere cinque volte oro, accende la torcia olimpica da quella che gli viene porta da David Beckham, arrivato in motoscafo. E si avvia verso lo stadio di corsa. Da lui la torcia viene consegnata al primo di sette giovani atleti, che accompagnano il simbolo dei Giochi nel suo ultimo tratto di viaggio.

Sette i giovani inglesi che prendono in consegna il fuoco, svelando il mistero sull'ultimo tedoforo.

Con le sette torce accendono altrettante fiammelle, contenute nei petali di bronzi portati dai bambini che hanno accompagnato le nazionali, che vanno a comporre il braciere di Olimpia. Le Olimpiadi - sulle note beatlesiane di Hey Jude - sono ufficialmente iniziate.

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