Il Giro d'Italia ha un signore e padrone. La sua maglia è giallo fluo. Il suo nome è Alberto Contador. Il Pistolero non fa prigionieri e non molla un centimetro. Dominante e spietato a cronometro, brillante e cinico in salita. Lo spagnolo è impressionante. Nella tappa che sale a Madonna di Campiglio, la 15ª, si permette di scattare a metà frazione per strappare due secondi di abbuono, di restare solo senza compagni di squadra sull'ultima ascesa di 15 km, di rispondere a qualunque attacco dell'Astana. E pure di mettersi a fare dei rulli defatiganti sul traguardo a un ritmo pazzesco. Gli avversari hanno fatto i loro bravi conti e da oggi hanno capito l'antifona. Il Giro è chiuso ed è nelle mani dello spagnolo che può permettersi addirittura di puntare alla doppietta con il Tour de France. A meno di un'ecatombe il finale è già abbondantemente scritto.
A Madonna di Campiglio vince Mikel Landa, ovviamente perché Contador lo concede, dopo una selezione durissima dell'Astana durata quasi tutta la tappa. Non resiste nessuno, solo il russo Trofimov della Katusha che, alla linea bianca, si deve accontentare della seconda posizione alle spalle del basco compagno di squadra di Aru. Il sardo, da parte sua, ha dimostrato di pagare le fatiche della crono e, anche sulle rampe più difficile, è apparso sempre un po' al gancio, comunque meno brillante di Contador che poi l'ha preceduto sul traguardo strappandogli qualche altro secondo in classifica: ora il distacco sale a 2'35", ma la preoccupazione vera in casa Astana è per la condizione eccezionale del Pistolero. Che, a oggi, sembra inattaccabile.
E gioca per lui pure il giorno di riposo di domani prima della tappa regina di martedì: 174 km con Mortirolo e arrivo in salita all'Aprica. L'Astana può solo continuare a tirare per ogni metro di gara sperando in un black out dello spagnolo. Definitivamente dispersi sui tornanti delle Dolomiti Rigoberto Uran e Richie Porte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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