Palladino, l'ignorato speciale ora... svetta

Fin qui un gran parlare di Conte e Motta, ma l'ex Monza è 2°

Palladino, l'ignorato speciale ora... svetta
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La misura la danno dati e numeri: 7 novembre, la Fiorentina è sconfitta 2-1 in Conference contro l'Apoel ed è l'unica italiana a uscire senza punti dal turno europeo. Lo stesso, per intendersi, che ha visto il Milan vincere in casa del Real Madrid e l'Atalanta trionfare a Stoccarda. Eppure a Firenze nessuno o quasi alza un dito per contestare le scelte di Palladino.

Niente sconti, per l'allenatore, semmai il credito per una situazione di classifica già oltre le aspettative: a un solo punto dalla vetta, al primo terzo di campionato.

E dire che per Palladino (premiato nelle scorse ore e per il secondo anno come migliore tecnico emergente al Festival del calcio italiano, a Latina) l'impatto con la nuova dimensione non è stato soft: il pareggio con il neopromosso Parma all'esordio, il soffertissimo passaggio del turno (3-3 casalingo, poi 4-5 ai rigori al ritorno) nei playoff di Conference contro la Puskas Academy, poi i pareggi con il neopromosso Venezia e all'ultimo proprio con il Monza, prima del ko con l'Atalanta (unica big incontrata), a cui avrebbe poi fatto seguito anche lo scialbo 0-0 nel derby con l'Empoli. A Firenze, tanto era bastato per far decollare l'hashtag rivoglioItaliano e fare del tecnico di Mugnano di Napoli il Savonarola della piazza mediatica toscana.

Palladino però ha avuto il merito di non scomporsi e di continuare a credere in due cose: la costanza nel lavoro e la fiducia del suo vecchio mentore, Adriano Galliani, che lanciandolo in prima squadra al Monza lo definì «un predestinato». E così la musica è cambiata e il ballerino Palladino da ignorato speciale, in fondo in questi mesi si è fatto un gran parlare di Conte, Motta, dei patimenti di Fonseca, di De Rossi, così il ballerino ha trovato il passo. Dopo aver battuto Lazio e The New Saints, 2-1 al Milan, poi 6 gol al Lecce, 4 al San Gallo in coppa e 5 alla Roma in una settimana. A cui hanno fatto seguito i successi esterni in casa di Genoa e Torino, prima del tris al Verona. Morale: domenica la Fiorentina va a Como con l'ambizione di sfruttare un turno favorevole (Napoli con la Roma, poi Milan-Juve e trasferte per Inter e Atalanta) che potrebbero alimentare sogni proibiti.

Dopo aver rilanciato Kean (8 gol e vicecapocannoniere) e Adli, e aver valorizzato Colpani, ora Palladino si ritrova anche un Gudmundsson sin qui a mezzo servizio (13 partite out, ma bis alla Lazio e gol al Milan) per sciacquare in Arno le diffidenze di inizio stagione. E sognare, lontano dai riflettori, anche qualcosa di grande.

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