Incredibile attacco al Milan del presidente della Roma James Pallotta. L'imprenditore americano, massimo dirigente della società giallorossa dal 2012, ha criticato così il mercato sontuoso condotto dai rossoneri:
"Non hanno i soldi in primo luogo per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra, a un interesse piuttosto alto. Ora stanno spendendo, ma la pagheranno", ha dichiarato Pallotta, facendo intuire che il Milan sarebbe una società priva di reali possibilità economiche.
L'attacco è di quelli pesanti e ingiustificato, dato che di recente non c'è mai stata alcuna polemica tra Roma e Milan. Pallotta, parlando a SiriusXM Fc, ha messo in dubbio l'operato di Yonghong Li con alcune dichiarazioni molto pesanti.
"Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto. Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League, ma non sarà abbastanza", ha detto il presidente della Roma.
Che poi ha aggiunto: "Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa! Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco…", ha spiegato Pallotta.
Durante l'intervista, il presidente giallorosso ne ha avuto anche per l'Inter del suo ex direttore sportivo Walter Sabatini.
Lo ha mandato via perché poco convinto "dal tipo di giocatori che stavamo comprando e da altre cose. I primi due anni sono stati ottimi, ma avremmo dovuto costruire su quelli e invece lui continuava semplicemente a fare scambi", ha concluso il presidente della Roma, al quale il Milan ha risposto in giornata con un duro comunicato.
"Caro Pallotta, siamo pronti a un confronto sui bilanci del Milan e della Roma", ha dichiarato il dg rossonero Marco Fassone.
"Pallotta ci dice che la proprietà non ha i soldi per comprare il club? Tutti sappiamo che per operazioni di questo tipo vengono fatte con la leva finanziaria. Le cifre riportate dal presidente Pallotta sono sbagliate - ha puntualizzato Fassone - e ci sono tante imprecisioni. Tutti sanno che la parte relativa al fondo Elliot (al quale fa riferimento) per l'acquisizione del club è di 180 milioni di euro, a fronte di un valore di 740 milioni".
"Non so a cosa si riferisca quando dice che pagheremo le conseguenze. È una minaccia? - si chiede il dg rossonero - Abbiamo emesso un bond pari a 50 milioni di euro destinato alla campagna acquisti estiva, siamo al di sotto del consumo di questo bond. Ci sono piani pluriennali, abbiamo presentato all'Uefa un voluntary agreement.
Rispediamo al mittente le minacce, è tutto alla luce del sole", la precisazione di Fassone, che sull'indebitamento del Milan ha sottolineato che "è straordinariamente minore di quello che ha la Roma. La Roma ha la sfortuna di essere quotata in borsa, quindi ha un bilancio pubblico. Io non mi permetto di commentarlo ma chiunque può vederlo e verificare il livello di indebitamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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