Quindici anni dopo, Leonardo ci riprova. Nel 2003 fu proprio l'attuale direttore sportivo del Milan a suggerire Kakà a Berlusconi e Galliani. Adesso porta a Milano un altro brasiliano di ventuno anni come l'ex numero 22 rossonero quando arrivò in Italia, caratteristiche tecniche simili, e anche il cognome ha un'assonanza che fa sognare i tifosi milanisti.
Lucas Paquetà è di fatto un giocatore del Milan, che l'ha soffiato al Psg dove Neymar lo voleva a tutti i costi: «Sarà un crack». Arriverà a gennaio dal Flamengo, società in cui Leonardo giocava terzino sinistro. In Brasile dicono che il giocatore avrebbe già sostenuto le visite mediche. Se Kakà era costato 8,5 milioni, ben altro investimento rappresenta Paquetà per il Milan: infatti alla società carioca andrebbero 35 milioni di euro, pagabili in quattro rate, che lo rendono il giocatore più caro tra quelli arrivati in Italia direttamente dal Brasile. Nelle casse del Flamengo il 70 per cento, il restante sarà diviso tra lo stesso giocatore e la Brazil Soccer, azienda che detiene una parte del cartellino. Al trequartista, che può agire anche da mezz'ala, un contratto quadriennale con un ingaggio di circa 1,5 milioni di euro a stagione. Potrebbe sbarcare a Milanello già alla fine del brasileirao. L'ultima partita con i rossoneri brasiliani è in programma il 2 dicembre in casa, l'ideale per salutare il pubblico del Flamengo, per poi volare in Italia. Un po' come fece Thiago Silva, che anticipò il suo arrivo per accelerare l'ambientamento. Paquetà sulla carta dovrebbe escludere l'arrivo di Zlatan Ibrahimovic. Non tanto per caratteristiche tecniche (e ovviamente di esperienza), quanto per questioni economiche.
Proprio ieri il Milan ha annunciato la data (il 25 ottobre) dell'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio. Le previsioni parlano di un passivo tra i 70 e i 90 milioni. Invece si conta di ridurre notevolmente le perdite nell'esercizio corrente, ma difficilmente si riuscirà a contenere il rosso nei 20 milioni che aiuterebbero nella discussione del fair play finanziario. Comunque Elliott punterà proprio sul sensibile miglioramento dei conti, rispetto alla gestione cinese, quando il Milan si presenterà davanti all'Uefa con la speranza di poter accedere al voluntary agreement in quanto nuova proprietà.
Una data non c'è perché il Tas non ha ancora mandato a Nyon le motivazioni della sentenza con cui ha riammesso in Europa league il club rossonero.Intanto il nuovo Milan aggiunge un altro tassello con la nomina del cda di Fondazione Milan. Presidente sarà sempre Scaroni che ha ringraziato Barbara Berlusconi nel comunicato ufficiale.
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