Il paradosso: un colpevole tutti gli altri innocenti

Il tribunale ha deciso, la Juventus va a processo, anzi si riapre il dibattimento soltanto per il club e i suoi dirigenti, tutte le altre società sono prosciolte

Il paradosso: un colpevole tutti gli altri innocenti

Un solo colpevole, gli altri tutti innocenti. Il tribunale ha deciso, la Juventus va a processo, anzi si riapre il dibattimento soltanto per il club e i suoi dirigenti, tutte le altre società sono prosciolte, è paradossale ma è un verdetto che puzza di bruciato. Come nella vicenda del 2006, il fuoco dei giudici si concentra su un solo gruppo, una sola squadra.

Ovviamente la Juventus presenterà il ricorso ma l'aria è pesantissima e nessuno a Torino può ritenersi sorpreso. Semmai questo è soltanto la prima stazione di un viaggio verso l'inferno, un tragitto disegnato da chi avrebbe dovuto obbedire a doveri e criteri di gestione finanziaria degni di una grande società quale è appunto la Juventus, come da tempo avevamo scritto e ribadito su queste pagine, mentre la propaganda attorno alla dirigenza tentava di tenere basse le luci.

La sentenza è ancora più acida di quella che era stata la richiesta del procuratore federale, c'è appunto la sensazione che si voglia colpire non soltanto il club ma la squadra, estromettendola da qualunque possibilità di qualificazione per le coppe europee e portandola a lottare per la salvezza. Prevedo che la folla bianconera possa reagire malamente domenica sera in occasione della partita contro l'Atalanta, soprattutto alla luce del proscioglimento riservato alle altre squadre, prevedo anche il vociare delle tricoteuses che altro non attendevano, preparandosi al successivo processo relativo al falso in bilancio, questione ancora più grave che potrebbe cancellare la Juventus dalla serie A e non soltanto.

Automatico anche il comportamento dell'Uefa che ha un conto in sospeso con Agnelli e che ha scoperto di avere iscritto alla Champions League un club che aveva presentato un bilancio non corretto.

È un momento epocale per la Juventus e la sua proprietà. È la fine di un secolo di storia, è il tramonto di qualunque progetto ed è la risposta ad una arroganza di scelte e di comportamenti. Tutto può ancora accadere ma tutto è già accaduto.

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