"A Parigi con i miei bimbi. E per qualcosa di grande"

Portabandiera con Tamberi, numero 2 del ranking. "Il successo individuale è l'unico che mi manca"

"A Parigi con i miei bimbi. E per qualcosa di grande"
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Portabandiera per tutti: atleti e mamme, bambini e tifosi, Italia unita nel nome di un fioretto rosa. Parigi 2024 attende Arianna Errigo, là davanti al serpentone azzurro nella sfilata inaugurale del 26 luglio. Lei e Gimbo Tamberi. Arianna uno dei nostri diavoli che veste rosa nella storia della scherma, mamma e campionessa europea che vien dalla Brianza, tifosa di una squadra che ha sbaragliato il campionato. Sarà un segno? Vedremo.

Intanto Arianna, che Italia sarà a Parigi?

«Una squadra numerosa, competitiva, entusiasta, orgogliosa di rappresentare il Paese in un'eccellenza nazionale quale è lo sport. Ecco perchè sono doppiamente onorata del ruolo di portabandiera».

Trova simbolico che i portabandiera azzurri siano uomo e donna?

«Bellissimo segnale. L'Italia si fa promotrice della parità di genere nei fatti, non solo come nobile concetto. E nel mio caso, l'ho detto subito, è stato bellissimo sapere di esser stata scelta e di avere al mio fianco Gimbo Tamberi».

A Parigi 1924, 100 anni fa, le partecipanti totali erano il 4%, a Tokyo 2020 il 47,8%. Ne avete fatta di strada L'Italia farà pari tra uomini e donne.

«È il risultato di un grande lavoro portato avanti nel Paese, in ogni realtà sportiva. Le donne hanno dato e stanno dando un contributo fondamentale ai successi. In molte discipline, come la mia, conta il supporto dei gruppi sportivi. Dunque ringrazio il Centro Sportivo Carabinieri: ne sono portacolori».

Donne o uomini? Da chi avremo migliori risultati?

«Se quella parità di cui sopra si esprimesse anche in termini di medaglie sarebbe ancora più bello».

La situazione politica internazionale non è tranquillizzante. Temete qualcosa?

«Ripeto l'auspicio espresso dal Presidente della Repubblica: che siano Giochi all'insegna della pace e della condivisione di tutti i valori che lo sport sa veicolare. Restiamo ancorati a tale speranza. L'Olimpiade è una festa di sport».

Cosa si attende dalla sua Olimpiade?

«Per la quarta volta sarò ai Giochi: ci arrivo da mamma di due splendidi gemelli e da numero 2 del ranking mondiale. Vorrei viverla con l'entusiasmo della prima volta e la maturità acquisita».

Ha vinto medaglie di ogni tipo. Manca un oro individuale. Sentirà il peso del dover vincere o la tranquillità di chi se la godrà?

«Voglio godermela. Vero: il successo individuale, dopo l'oro a squadre a Londra 2012, è l'unico che manca. Non lo vivo come un'ossessione. Arrivo a Parigi da mamma, atleta esperta e ambiziosa. Senza tarli nella testa, solo con la convinzione di tentare qualcosa di grande. Possiedo certezze costruite in anni di Nazionale con il Ct Cerioni: durante la maternità, e al rientro, mi ha dato grande fiducia. La squadra è unita, siamo amiche».

La chiamano Tsunary

«Per l'attitudine a voler chiudere gli assalti molto prima dei 9 minuti a disposizione. Identifica la mia indole, la determinazione in pedana e anche fuori».

Sarà portabandiera delle mamme: atlete e non. Un impegno diverso, una conquista da onorare.

«Sfida meravigliosa. Rappresentare le donne, le mamme: un onore e una responsabilità. Ne sono felicissima. Per diverse notti non ho dormito dopo l'investitura a portabandiera. Vorrei essere alfiere di ogni donna e mamma che non deve scegliere se essere atleta di alto livello, o qualsiasi altra cosa nella vita, piuttosto che madre. Si può fare tutto, con l'aiuto di chi ci sta accanto».

Ci saranno i suoi bambini? Imprese della mamma a parte, quali gare li porterebbe a vedere?

«Certo, ci saranno: sono la mia forza. Sono stati spesso al mio fianco, in giro per il mondo in questo anno e mezzo. Difficile scegliere le gare. Un nome? Credo sia giusto tifare per Tamberi».

L'Italia vuol battere il numero di medaglie vinte a Tokyo: sarà dura?

«Dura come ogni sfida. Siamo una squadra forte. Pronti a fare qualcosa di grande».

Alla scherma vien chiesto l'oro mancato a Tokyo...

«È mancato, certo. A Parigi andremo per far meglio. Nel triennio abbiamo dimostrato quanto vale la nostra scherma tra mondiali, europei e coppa del mondo».

Se Arianna Errigo fosse solo una spettatrice, quali campioni consiglierebbe di seguire?

«Lasciatemi essere di parte. Compagne e compagni di Nazionale sono anche zie e zii per i miei bambini. Ci sono 24 azzurri della scherma: seguiteli tutti».

Infine consigli per godersi una Olimpiade

«Tifate per noi, il vostro sostegno ci aiuterà a dare il meglio.

E se qualcosa non dovesse andare come si spera, non siate giudici troppo severi: ogni azzurro è lì per dare il massimo per sé ma anche per tutti gli italiani. L'Olimpiade non è solo il nostro sogno, è il sogno di un Paese intero».

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