Parte la caccia al Napoli con i cantieri aperti di Pioli, Inzaghi e Allegri

Il Milan orfano di Ibra, Maldini e Tonali. Inter "italiana" coi soliti sacrifici finanziari. Anno zero con il rebus Uefa per la Juventus

Parte la caccia al Napoli con i cantieri aperti di Pioli, Inzaghi e Allegri
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Sono tre cantieri aperti. Tre cantieri doc, con un esercito di tifosi alle spalle, i cannoni dei critici puntati, e uno scheletro di squadra tutto da completare e rassodare. Sono i cantieri di Milan, Juve e Inter che hanno tre format completamente diversi per segnalare il primo giorno effettivo di lavoro della nuova stagione. Comincia oggi pomeriggio il Milan con un bel po' di novità, alcune già metabolizzate, altre ancora da digerire, altre infine da identificare durante i prossimi snodi di calcio-mercato. Ibra si è ritirato a vita privata, per ora; Maldini e Massara, esonerati 24 ore dopo la fine del campionato, non sono stati sostituiti nei ruoli tradizionali, il mercato è stato affidato alla coppia inedita Furlani-Moncada mentre la casella del ds è occupata formalmente da D'Ottavio, negli uffici di Moncada da anni. È lo schema adottato anche dal Napoli di ADL senza ricevere critiche per via dello scudetto appena vinto. La novità è il ritorno di Franco Baresi, vice-presidente onorario, ambasciatore del brand, in prima fila. Uscito dalla penombra fin qui rispettata secondo temperamento e rilanciato alla grande per garantire la visibilità del club e il collegamento tra Milanello e gli uffici di casa Milan, sarà la bandiera sventolata. La partenza di Tonali è stata sostituita da Loftus-Cheek, quella di Diaz da Pulisic, quella di Tatarusanu da Sportiello ma il resto, la parte più importante del resto, deve essere garantita a Stefano Pioli sul quale sono ricadute anche le scelte di mercato. Incredibile la risposta del pubblico milanista. 41.500 mila gli abbonamenti fin qui sottoscritti, con la promessa di altri pienoni sin dai primi squilli del torneo.

Idem per l'Inter che ha rimandato a mercoledì l'appuntamento pubblico con Marotta e Inzaghi nella speranza di aver sciolto, per quella data, il nodo fin qui più importante di tutti: e cioè la cessione di Onana per raccogliere il gruzzolo indispensabile a convincere il Chelsea a cedere Lukaku, già convintissimo di suo a tal punto da rinunciare ai ricchi contratti dell'Arabia, completando poi la casella portieri con un paio di trattative già virtualmente concluse. Poi toccherà al campionato stabilire se il sacrificio tecnico e finanziario eseguito (partiti Skriniar, Brozovic, Dzeko e Onana) avrà reso più competitivo il team nerazzurro reduce dalla finalissima di Istanbul.

Cantiere apertissimo anche a Vinovo dove Max Allegri, finalmente liberato dagli altri mestieri recitati (comunicatore, responsabile unico del club) nei mesi passati (per colmare l'assenza di dirigenti, ndr), si gioca l'ultimo jolly (titolone del quotidiano sportivo torinese) per cancellare i precedenti due scanditi da risultati e giudizi alterni. Il mercato passato è stato mezzo smantellato (via Di Maria e Paredes), è rimasto solo Pogba a scommettere, a dispetto dei suoi acciacchi, sui propositi di riscatto.

L'unico quesito delle prossime ore è custodito in quel di Nyon, sede degli uffici Uefa dai quali dovrebbe giungere la decisione in materia di iscrizione alla prossima Conference league. Ci sarà o non ci sarà la Juve? Per ora il quesito sembra interessare più dell'eventuale conferma di Chiesa e Vlahovic, i due nodi da sciogliere prima di ricominciare l'avventura.

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