Firenze - Stesse consonanti, diverse le vocali: i loro soprannomi sono quasi sovrapponibili: Pepito contro Pipita, Rossi contro Higuain, Italia-Argentina con i risvolti cromatici di Fiorentina-Napoli. Lo scontro è servito, la sfida più intrigante di questa decima giornata. Campioni da una parte e dall'altra - al Franchi non ci sarà avarizia tecnica -, ma soprattutto due attaccanti fantastici come Giuseppe Rossi e Gonzalo Higuain. Il primo capocannoniere del campionato con 8 gol (1 in Europa League), il secondo 5 volte a segno (e una in Champions). Scommesse vinte, se vogliamo. Anche se sul talento di Pepito e Pipita c'era poco da scommettere...
Giuseppe, l'italiano del New Jersey, era ritornato a casa lasciando una scia di scetticismo. Tre operazioni al solito ginocchio, 18 mesi di inattività, dubbi come nuvole. Invece Pradè e Macia non avevano mai coltivato la minima incertezza, sicuri di aver fatto l'affare della loro vita prendendo a 11 milioni più i bonus, in totale 16, un fuoriclasse che inseguivano da tanto tempo. Del resto prima dell'infortunio Rossi stava per passare dal Villarreal al Bayern per 40 milioni.
La stessa cifra, più o meno, che il Napoli ha tirato fuori per Higuain: Gonzalo non era reduce da incidenti gravi, però a Madrid partiva ormai di rincorsa, con Benzema preferito assoluto. Il Pipita ha sfondato il cuore dei napoletani, nonostante nell'ultimo mese soffiassero spifferi di dolce vita e muscoli di seta. Balle, spazzate via anche dalla doppietta, seppur su rigore, rifilata al Toro: tanto che la sua media attuale di realizzazione è addirittura superiore ai tempi madridisti.
Rossi che doveva essere gestito da Montella per metabolizzare l'assenza prolungata dai campi di gioco, alla fine ha giocato sempre in campionato (9 presenze) - causa l'assenza di Gomez -, più del rivale argentino (8). Anche perché Benitez ha fatto turn-over massiccio, disegnando formazioni diverse. Pepito è in vantaggio pure sugli assist (2-1), nei recuperi di palla (16-8) e nei contrasti (8-5), dato molto importante per le note vicende e che dimostra come Rossi sia tornato forte come prima, se non di più.
Ma Fiorentina-Napoli sarà anche la sfida tra Montella e Benitez, tra un napoletano di provincia e uno di adozione. «Lui è scaltro - ha detto il tecnico viola scoppiando a ridere -, furbo, perfettamente calato nella realtà, non conosco a fondo le sue origini, ma secondo me ha un nonno è napoletano...». Poi ha proseguito: «Non so se la gara con il Napoli per noi sia un ulteriore test di maturità, di sicuro ci confrontiamo con un grande avversario e mi interessa che la Fiorentina giochi alla pari, dobbiamo provare a fare bene e possibilmente vincere. Il Napoli e' una squadra molto forte, solida, omogenea, con un allenatore di spessore internazionale. In comune con la squadra azzurra c'è che abbiamo più o meno gli stessi principi di gioco. Il duello Rossi-Higuain? Si tratta di due grandissimi giocatori, che hanno un fortissimo senso del gol».
Benitez ha puntato sul Pipita: «Higuain sta sempre meglio, non è ancora al cento per cento, ma può fare lo stesso la differenza. Sono molto soddisfatto del lavoro che sta facendo, ogni giorno va meglio». La Fiorentina è reduce da tre vittorie consecutive, l'allenatore spagnolo avverte così la sua squadra: «A Firenze sarà una partita importante, perchè sia noi che loro siamo vicini al vertice. La Fiorentina ha qualità, sarà una bella sfida per noi: dovremo avere più cattiveria. Le partite diventano ancora più importanti quando sono così vicine e con la Champions in mezzo. I viola hanno un gran possesso palla, ma dai giocatori voglio grande equilibrio tra la fase difensiva e quella offensiva».
Infine una battuta sui giallorossi in fuga a punteggio pieno dopo 9 partite: «La Roma non è più una sorpresa. É in testa e ora deve reggere la pressione in tutte le partite.
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