Più che un'assicurazione, una garanzia. Ormai guardi gli All Blacks e vedi quasi sempre una sconfitta. Da quando la squadra di rugby più famosa del mondo ha venduto la maglia, e l'anima, a uno sponsor sulla maglia, il suo destino sembra cambiato. La nazionale neozelandese, da sempre padrona quasi incontrastata del mondo ovale, ha rimediato un altro brutto ko in Sudafrica per 26-10, la peggior sconfitta in casa degli Springboks in 94 anni, dal 17-0 incassato niente meno che nel 1928. Il fatto preoccupante è che questo rovescio di Nelspruit arriva dopo altre due sconfitte subite addirittura in casa contro l'Irlanda (che aveva battuto i blacks anche lo scorso novembre a domicilio, ed era già sembrata un'impresa eccezionale): tre ko consecutivi che per la nazionale tutta nera non si registravano dal 1998, l'anno in cui subirono per l'ultima volta anche due sconfitte casalinghe.
Insomma, qualcosa sembra essersi rotto nel meccanismo della squadra allenata da Ian Foster, il ct finito adesso nel mirino della stampa, che in pratica gli ha già dato l'ultimatum: o inverte immediatamente la rotta o si faccia da parte. Ma quello che più agita l'ambiente neozelandese è questa strana coincidenza tra l'apparizione del primo vero sponsor sulla maglia nera (la AIG, appunto una compagnia di assicurazioni) e l'inizio di uno dei periodi più oscuri della gloriosa storia dei Blacks. Pensando soprattutto che la decisione di sacrificare la verginità della sacra maglia con la felce, è stata presa dopo lunghi tormenti e consultazioni. La federazione, infatti, era stata accusata dai grandi all blacks del passato di svendere la tradizione rugbistica del Paese per aumentare gli incassi. Perché è vero che già alla metà degli anni Novanta la Nuova Zelanda aveva messo sulla maglia uno sponsor, ma si trattava di una piccola scritta sul petto dalla parte destra, quella opposta alla leggendaria felce. Questa volta invece le tre lettere della compagnia assicurativa campeggiano bene in bianco sullo sfondo nero della maglia dei tre volte campioni del mondo.
Sta di fatto che gli All Blacks negli ultimi tempi hanno rimediato cinque sconfitte in sei partite, un ruolino che li pone quasi a livello della nostra povera nazionale.
Non solo, ma le due recenti sconfitte interne con l'Irlanda, che hanno preceduto il ko dell'altra sera con il Sudafrica, hanno fatto registrare soltanto per la quarta volta un bilancio negativo in una serie di test match giocati in casa. E adesso sarà il ct Foster ad aver bisogno di un'assicurazione: per la panchina.
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