Più debole e più forte. È l'ultima pazzia Inter

Perso Lukaku, sembra volare complici gli avversari che non si sono rinforzati

Più debole e più forte. È l'ultima pazzia Inter

Milano. Inter contro Atalanta, San Siro ore 18, ovvero per la prima volta di fronte in stagione 2 delle 4 squadre italiane impegnate in Champions. Per l'Inter campione, un altro gradino nella scala delle difficoltà, dopo l'avvio morbido disegnato dal pc e l'insidiosa trasferta di Firenze, superata di slancio ma non senza problemi. Per l'Atalanta, l'ostacolo più alto possibile, non certo l'ideale dopo le montagne russe del primo mese. Forse sarà una bella partita, di certo è una partita importante, che lascerà traccia sul cammino di entrambe. Inzaghi schiera l'Inter migliore possibile, ancora senza Correa, che però anche stando bene nelle gerarchie rimane dietro i titolari Martinez e Dzeko. Dumfries stavolta dovrebbe essere in campo dall'inizio. La Champions - insomma - può aspettare, anche se martedì Inzaghi si giocherà in casa dello Shakhtar (a Kiev) gran parte delle chance di passare il girone. Un altro passo falso sarebbe fatale.

Ancora una volta, vigilia Inter senza parole di Inzaghi, se non quelle pronunciate al microfono amico della tv nerazzurra. Un fritto misto di banalità assortite, da cui spunta quel «abbiamo trovato una squadra ottimamente allenata, cui stiamo cercando di trasmettere le nostre idee», che potrebbe diventare la chiave della stagione e che lascia ben sperare soprattutto Marotta, uno che ha già vissuto in prima persona (e con grandi risultati) il passaggio di una squadra da Conte a un altro allenatore. Perché è indubbio che questa Inter sia meno forte di quella che c'era, ma la cultura del lavoro lasciata da Conte è un'eredità importante che Inzaghi ha dimostrato di non dissipare, anzi arricchire col suo calcio propositivo e più bello da vedere.

I gol di Dzeko (e Martinez) non possono bastare per dimenticare Lukaku, che da solo poteva vincere le partite. Ma in un'estate in cui nessuno si è davvero rinforzato (forse il Napoli?), l'Inter resta la squadra più forte di tutte, probabilmente anche più di quanto già non fosse lo scorso anno. Il Napoli vola, ma l'Inter incalza. Il Napoli segna tantissimo, ma l'Inter segna di più. Il Napoli ha fatto gol con 10 giocatori, l'Inter con 11.

Conte, inflessibile su molte cose, ma anche bravissimo nel fare marketing di se stesso, aveva sostanzialmente abolito il ritiro prima delle partite casalinghe, che invece Inzaghi, probabilmente meno bravo nel farsi dire che bravo lo è per davvero, l'ha subito ristabilito, secondo tradizione del calcio italiano e anche ieri, allenamento al pomeriggio e poi tutti insieme fino alla partita, quando invece Conte avrebbe rivisto tutti solo oggi, all'ora di pranzo. Dettagli, chissà se veramente importanti.

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