Voci e rumors si susseguono da giorni: Del Piero sarebbe in corsa per la presidenza Figc. E se il numero uno uscente Gravina non ha ancora sciolto le riserve su una nuova candidatura, ieri l'ex 10 della Juventus ha rotto il silenzio sull'argomento durante la trasmissione su Sky prima delle gare di Champions di ieri. «La situazione è molto semplice, non mi sono alzato una mattina e ho deciso di candidarmi - così il campione del mondo 2006 -. A oggi non c'è nulla di concreto, nessuna componente della Figc, nemmeno l'Assocalciatori, mi ha chiesto di ricoprire questo ruolo. Se non ti invitano non è che puoi presentarti da solo, bisogna sedersi e parlarne. Io sono una persona aperta e disponibile, da uomo di calcio mi informo su tutto e seguo tutto».
Del Piero ha posto una condizione fondamentale su una sua eventuale discesa in campo nella contesa elettorale: «Una situazione del genere deve essere presa in considerazione con uno spirito diverso, mi hanno accostato ad una frangia contro un'altra. Io non sono quel tipo di persona. La squadra è fondamentale, un uomo non cambia le dinamiche, ci deve essere uno spirito di squadra per arrivare. Non voglio lavorare contro qualcuno, soprattutto per la Figc».
Un altro campione del mondo, ma dell'1982, Giuseppe Dossena ha commentato con sorpresa all'Adnkronos il silenzio dell'Aic su una possibile candidatura dell'ex juventino: «È assurdo che i calciatori non la supportino, abbiamo la possibilità di mettere un ex atleta a capo della Federazione, trovo assurdo il mancato sostegno a Del Piero e sono sconcertato che una componente del Consiglio come l'Associazione Italiana Calciatori non vada a prenderlo a casa per candidarlo in un'assemblea straordinaria».
Dossena punta tutto sull'unicità di Alex, una figura che potrebbe mettere d'accordo tutti: «Dovrebbe essere candidato, questa sarebbe invece una battaglia insita nella sua natura. Ma l'Assocalciatori è diventata una società che eroga servizi, ha perso la propria vocazione. Quando mi sono candidato alla presidenza dell'Aic, cinque anni fa, speravo che prima o poi potesse esserci un'occasione del genere. Ce ne sono pochi, come Del Piero, in grado di unire un sistema che deve trovare un modo di dialogare.
Stiamo prendendo una deriva clamorosa».L'ultima considerazione di Dossena è su Gravina: «Posso capirlo che debba ancora decidere se rimettersi in gioco oppure no. Il presidente farà ciò che riterrà giusto, ma con Del Piero in gioco sarebbe tutto da vedere».
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