Theo Hernandez se l'è presa con tutti quelli che davano l'Inter per favorita, con chi per mesi ha sostenuto che il Milan non fosse la squadra più forte. «E adesso che abbiamo vinto lo scudetto cosa avete da dire?». Probabilmente la stessa cosa, che non fa altro che aumentare il valore dello scudetto rossonero, per chi non l'avesse capito. Perché se adesso tutti esaltano i valori del gruppo Milan e della sua guida Pioli è proprio per questo, perché sulla carta erano partiti altri in pole position. E il Milan campione non dovrà dimenticarsi proprio di questo, perché l'anno prossimo se vorrà confermarsi e fare strada in Europa avrà bisogno di diventare proprio la squadra più forte, migliorando una rosa che ha dato tantissimo ma che ha ancora molte posizioni da rinforzare. Soprattutto se la nuova proprietà vorrà riportare il Diavolo nei quartieri alti anche in Champions. Senza dimenticare che, al netto degli errori arbitrali, quest'anno il Milan è arrivato ultimo nel girone. E se questo scudetto può essere stato una splendida sorpresa, l'anno prossimo Maldini e Massara dovranno moltiplicare gli sforzi per rimpolpare la rosa in almeno quattro ruoli chiave, tra centrocampo e attacco. Per non far passare l'impresa di Pioli come un fiore nel deserto dell'albo d'oro, come gli scudetti di Liedholm e di Zaccheroni, persino quelli di Allegri, Ancelotti e dello stesso Sacchi che restarono degli unicum, perché quelle squadre in campionato non seppero riconfermarsi. Dalla parte di Pioli, quanto meno, c'è il vantaggio di poter contare su un gruppo giovanissimo e in crescita che, appunto, può solo essere migliorato.
Passate le feste, il Milan dovrà guardarsi allo specchio. Per una volta puoi sorprendere tutti anche con giocatori di seconda fascia, ma per fare il bis bisogna aggiungere altri campioni. Anche perché se li merita Pioli.
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