Pioli senza leader punta sul gruppo

Mancano Ibra e Chalanoglu ma il tecnico vuole restare vicino all'Inter

Pioli senza leader punta sul gruppo

Ci sono tre obiettivi concentrati in una sola notte. In ordine sparso eccoli: 1) riprendere a vincere a San Siro dopo le 4 stangate (Juve, Atalanta, Inter in coppa Italia e campionato), il precedente più recente è con il Crotone; 2) rilucidare lo smalto di Leao, rimasto in ombra fin qui; 3) riuscire, ancora una volta, a fare centro, senza Ibra e Calha (ieri in sede, il rinnovo si avvicina) che passano per i decisivi ispiratori del fenomeno Milan. Stefano Pioli è così consapevole da parlarne in modo disinvolto senza nascondere le difficoltà che già all'andata l'Udinese di Gotti procurò. Senza la genialiata di Ibra, rovesciata nei minuti finali della sfida, sarebbe venuto fuori un altro pari. «É una squadra tosta e tatticamente molto accorta» la definizione che fotografa alla perfezione i pregi dei friulani risaliti in classifica velocemente anche grazie alla capocciata di Nestorovski contro la Fiorentina. Quest'ultimo dettaglio può aiutare a capire il motivo per il quale - dopo l'esclusione dell'Olimpico - Romagnoli è destinato a riprendersi ruolo da titolare (in coppia con Tomori confermato) e fascia da capitano così da dare un turno di riposo a Kjaer al fine di evitare altre ricadute muscolari per il danese come accaduto appunto con Ibra e Calhanoglu.

Ritornano a fare società in attacco i due Leao e Rebic, la strana coppia. Perché tanto uno - il croato - è tignoso, feroce nella determinazione, cattivo sotto porta, tanto l'altro - il portoghese - è svampito, apparentemente abulico, poco adatto a fare il terminale d'attacco. «Dev'essere il centravanti di movimento» suggerisce Pioli come per fargli sapere che non deve starsene lì davanti in attesa di chissà quale manna caduta dal cielo. Deve guadagnarsela la pagnotta. Così come accadde a Benevento, quando in 10 contro 11, a inizio della ripresa, s'inventò un pallonetto incredibile così da cogliere di sorpresa la difesa del Benevento e anche i suoi sodali. Da allora, 3 gennaio 2021, Leao è a secco e forse anche questo ritardo può servire a capire la crisi delle settimane successive. «Ibra è il nostro campione, senza Ibra e Calhanoglu ci sono altri che possono risultare decisivi» è l'apertura di credito di Pioli nei confronti del resto del gruppo che all'Olimpico - persi i tre capi popolo - ha riportato alla luce il Milan doc del girone dì andata, per intendersi al volo.

«L'eccezione sono state le tre partite Spezia, Stella Rossa e derby, la regola è quella di Roma» la

spiegazione consolatoria finale di Pioli. Non può nemmeno contare sui recuperi di Mandzukic e Bennacer per i quali è previsto il rientro la prossima settimana e quindi dopo Verona, tra Manchester (giovedì) e Napoli (domenica).

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