Pioli smonta tatticamente il Milan "scudettato"

Il tecnico rossonero ha imboccato la strada della revisione tattica del suo Milan

Pioli smonta tatticamente il Milan "scudettato"

«Sarebbe sciocco continuare così». Dinanzi all'ennesimo naufragio dell'idea vincente, finita in fondo al mare dei tanti, troppi gol subiti, di una condizione precaria (si è fermato anche Bennacer: problema muscolare, derby a forte rischio), senza più sicurezze e con troppi protagonisti sotto soglia di rendimento decente (Tatarusanu, Calabria, Kjaer, Theo Hernandez, Krunic, CDK, Messias, Leao), Stefano Pioli ha imboccato la strada della revisione tattica del suo Milan. Nel cassetto il 4-2-3-1 per rendere meno fragile la barriera in mezzo al campo. Le opzioni disponibili sono essenzialmente due: il 4-3-3 o il 4-4-2.

Il primo disegno, cioè con il trequartista sostituito da un centrocampista di lotta più che di governo, fu adottato nella parte finale dello scorso torneo: Krunic e Kessie gli esemplari interpreti. Kessie non c'è più, Vranckx gli assomiglia ma è ancora in via di formazione calcistica, Krunic reduce da un lungo infortunio muscolare (tanto per cambiare) non può essere brillante come dimostrato col Sassuolo, Pobega sembra la soluzione. Seconda variazione: il 4-4-2 di «capelliana» memoria con, ricordiamolo, Savicevic e Boban ai due lati estremi del centrocampo presidiato dalla coppia Albertini-Desailly. In questo caso, al fianco di Giroud, con Leao in grave difficoltà, potrebbe giocare a turno Rebic o Origi, il più brillante della compagnia domenica scorsa.

E perché l'apparato difensivo recuperi la solidità dimostrata nella volata scudetto (8 gol in tutto il girone di ritorno) ci sarebbe bisogno di un portiere come Maignan, il cui ritorno in campo - al di là del pronostico del presidente Scaroni -

non è così imminente. Tatarusanu non è certo l'unico responsabile del naufragio ma avere a disposizione un secondo più affidabile fin dal 4 gennaio sarebbe stata cosa buona e giusta. Intanto Bakayoko andrà alla Cremonese.

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