Plusvalenze, indagati i vertici di Roma e Lazio

Compravendita giocatori: avvisi a Friedkin, Pallotta, Gandini. E a Lotito e Tare. L'inchiesta sui giallorossi da un filone di quella juventina (i casi Spinazzola e Pellegrini)

Dan Friedkin, presidente della Roma
Dan Friedkin, presidente della Roma

L'ombra delle plusvalenze piomba anche su Roma, Lazio e Salernitana. Due Procure, quella della Capitale e di Tivoli, sono scese in campo con indagini sulla compravendita di 18 giocatori complessivi per valutare eventuali operazioni sospette, costi dei calciatori gonfiati, irregolarità contabili. Le verifiche riguardano ben quattro stagioni calcistiche, dal 2017 a quella conclusasi nell'estate del 2021 e hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati i vertici delle società: dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, al presidente e vicepresidente della Roma Dan e Ryan Friedkin e all'ex patron della società James Pallotta. Con loro anche una decina di dirigenti tra cui gli ex amministratori giallorossi Gandini e Baldissoni e il ds biancoceleste Tare.

L'accelerazione all'attività istruttoria si è avuta ieri con una serie di perquisizioni e di acquisizioni documentali effettuate nelle sedi dei tre club da parte degli uomini del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Per quanto riguarda il club di Trigoria sono complessivamente 11 le operazioni finite all'attenzione degli inquirenti, 7 quelle che riguardano invece Lazio e Salernitana. A piazzale Clodio nei giorni scorsi, per competenza territoriale, sono arrivati gli atti dell'indagine di Torino su una serie di operazioni di mercato che il club bianconero ha avuto con altre squadre. In particolare all'attenzione dei magistrati capitolini è stato trasmesso il segmento del procedimento Prisma che riguarda le cessioni dei calciatori Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola avvenute a ridosso del 30 giugno del 2019 prima della chiusura dei bilanci.

Ma l'indagine sul club giallorosso riguarda anche le cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, di Tumminello all'Atalanta, di Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona. Quanto agli acquisti oltre Spinazzola, i nomi sono quelli di Defrel dal Sassuolo, di Cristante dall'Atalanta e di Kumbulla dal Verona. I reati ipotizzati a vario titolo vanno da false comunicazioni sociali a dichiarazione fraudolenta mediante falsa fatturazione.

Dal canto suo l'indagine della procura di Tivoli che riguarda Lazio e Salernitana, club che negli anni sotto la lente erano entrambi di proprietà di Claudio Lotito, non è invece collegata «con altre svolte da altre Procure della Repubblica». I reati per i quali si procede sono «emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti» nonché per «false comunicazioni sociali nei confronti di alcune persone che, come ricordato, devono ritenersi innocenti fino a una condanna definitiva».

Le operazioni sospette sono quelle legate ai calciatori Sprocati, Casasola, Marino, Cicerelli, Novella, Morrone, Akpa Akpro. I due club si dicono tranquilli e in una nota la Lazio ha precisato: «Siamo una casa di cristallo nella quale tutti i documenti sono a posto».

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