Pogacar sesta da "cannibale": con la Colnago zittisce Boonen

"Se Pocagar avesse una bicicletta più performante vincerebbe molto di più"

Pogacar sesta da "cannibale": con la Colnago zittisce Boonen

«Se Pocagar avesse una bicicletta più performante vincerebbe molto di più», parola di Tom Boonen, ex campione del mondo e vincitore di quattro Roubaix e tre Fiandre. Se non fosse che a pronunciare tali parole in un podcast (su Wielerclub Wattage) sia stato un corridore di chiara fama, ci sarebbe da catalogare il tutto tra le boiate pazzesche. Invece, ne prendiamo nota e ve ne diamo contezza con un pizzico di imbarazzo per la sesquipedale boiata pronunciata da un atleta che nella storia del ciclismo qualcosa ha lasciato e che ieri pomeriggio, con un efficace uno-due, è stato prontamente rimesso al proprio posto.

Prima dalla Colnago stessa che l'ha gentilmente invitato a provare la bicicletta in questione prima di parlare a sproposito, poi dallo stesso Pogacar (nella foto) il quale nel primo arrivo montano alla Parigi-Nizza, ha vinto nettamente il confronto diretto con l'ultimo trionfatore del Tour Jons Vingegaard al quale ha portato via la bellezza di 43. Per Pogacar si è trattato della sesta vittoria stagionale su dieci corse disputate fin qui, la 52ª in carriera. Numeri di cui Boonen dovrebbe prendere debitamente nota e rammentarseli per il futuro.

È sempre difficile e persino sconveniente fare paragoni con il passato, scomodare Merckx o Hinault, ma è altrettanto chiaro che questo ragazzo sloveno qualcosa di questi immensi campioni ha. Così come è altrettanto chiaro che per Pogacar il Tour è iniziato a febbraio.

Come si dice: vincere aiuta a vincere, ma è anche il modo migliore per minare le certezze di Vingegaard, che ieri cercava risposte e dovrà per forza di cose continuare a cercarle: di tempo ce n'è.

Intanto alla Tirreno-Adriatico, successo allo sprint di Jasper Philipsen: Filippo Ganna è sempre leader. Oggi la frazione più lunga, la Greccio-Tortoreto di 219 km.

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