Il politically correct "abbatte" le Frecce Tricolori

Niente show ai Gp. Il Circus "americano" punta sull'ecosostenibilità. Ma in Medio Oriente...

Il politically correct "abbatte" le Frecce Tricolori

L'ennesima declinazione del politicamente corretto tocca diverse sensibilità. Quella del buonsenso che viene ferito ogni qual volta ci siano di mezzo scelte che sfociano nel conformismo. Quella della passione sportiva. Quella di un sano patriottismo anche tecnologico e industriale. Tutte sensibilità che stavolta vedono un Paese al centro più degli altri: il nostro. Il governo a stelle e strisce della F1 pare orientato, in ossequio al politicamente corretto molto in voga dappertutto e negli States più che ovunque, ad eliminare le parate aeree dell'aviazione militare nei week end di Gran premio. Tra i motivi l'ecosostenibilità a cui la F1, sempre più elettrica, dice di tenere molto. Anche se non si capisce perché resterà invece tale e quale lo show nei Paesi del Golfo che ospitano Gp dove il giorno della corsa sfrecciano sopra i circuiti immensi A380 e similari a 100 metri d'altezza stile Torri Gemelle.

Se tale orientamento venisse confermato, addio dunque a pattuglie più o meno abili (preoccupanti certe evoluzioni viste negli States e in Australia) che svolazzano con scappamenti cromatici a evocare bandiere nazionali sui circuiti del mondo. E addio, ovviamente, e purtroppo, alle Frecce Tricolori durante il Gp d'Italia a Monza e quello di Imola. Addio, quindi, a uno show nello show atteso dagli appassionati quasi quanto la gara di Formula uno; addio a una delle rare occasioni per l'Italia di mostrare patriotticamente e con orgoglio e in tempo di pace la qualità delle proprie forze armate. Addio anche, e in un'epoca economicamente tormentata come questa, a una importantissima vetrina e dimostrazione dell'eccellenza tecnologica del nostro Paese che, se non ha inventato l'aviazione, ci è comunque andato molto vicino. Gli Aermacchi MB 339 Pam con cui volano le Frecce sono frutto di quella avio valley meravigliosa a pochi chilometri dal Gp d'Italia, nel varesotto, dove troviamo concentrati il passato glorioso della Caproni e dell'Aermacchi e il presente della Leonardo. Meravigliosa culla tecnologica che fin qui aveva avuto nella corsa monzese un palco mondiale.

Ne ha molti altri, ma perdere quello del Circus a due passi da casa per motivi politicamente corretti è un peccato. E fa male pensare che dopo le ombrelline sulla griglia di partenza, la F1 made in Usa abbia deciso di eliminare la Frecce Tricolori da Monza. Quasi fossero la stessa cosa.

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