A 95 giorni dall'inizio della cerimonia d'apertura, l'Italia conoscerà i nomi dei due portabandiera azzurri. Oggi, infatti, è il giorno del tanto atteso annuncio: dopo la Giunta e il Consiglio Nazionale di questa mattina, a Roma, il presidente del Coni Giovanni Malagò (nella foto) comunicherà i due atleti, un uomo e una donna, come richiede il Cio per il rispetto della gender equality (parità di genere).
Requisito fondamentale per essere nominati è quello dell'aver vinto l'oro olimpico. Ecco che si screma la rosa dei papabili: niente Jannik Sinner o Paola Egonu, ad esempio. Di conseguenza, l'onore potrebbe toccare a nomi di spicco quali Gregorio Paltrinieri, Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs al maschile, e Arianna Errigo, Antonella Palmisano e Caterina Banti fra le donne: tutti campioni olimpici tra Londra, Rio e Tokyo. In Giappone l'atletica italiana ha vinto 5 ori su 10, e quindi potrebbe essere la volta buona di un alfiere di questo sport, 36 anni dopo Pietro Mennea (Seul 1988). Se Tamberi è l'uomo di spicco dell'atletica perché arriva dal trionfo iridato di Budapest che gli ha permesso di chiudere il cerchio, Jacobs, l'uomo d'oro dei cento metri, arriva da due anni difficili e non è ancora ufficialmente qualificato per l'Olimpiade.
Potrebbe essere la volta di Antonella Palmisano, quarant'anni dopo Sara Simeoni. A quel punto, per non scegliere due atleti della stessa federazione, via libera a Gregorio Paltrinieri, che rileverebbe il testimone nel nuoto otto anni dopo Federica Pellegrini.
Sulla breccia anche mamma Errigo, ieri vincitrice con la squadra del fioretto e seconda sabato nella gara individuale: potrebbe diventare l'alfiere donna dodici anni dopo Valentina Vezzali. C'è poi una voce che gira secondo cui il Coni avrebbe già preso una decisione a metà agosto del 2023, quando ancora Tamberi non aveva vinto l'oro mondiale. Chissà. Oggi lo scopriremo.
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