Senza mai rubare l'occhio, il Milan infila la nona perla nella sua collana di risultati utili consecutivi (7 successi e 2 pari) e condanna il Napoli a un malinconico tramonto tricolore. Adesso pedina da vicino la Juve. Decide una gemma di Theo Hernandez messo davanti alla porta da un colpo di biliardo di Leao, specialista negli assist ormai (numero 8 della stagione). C'è questo e poco altro. Anche perché il Napoli, in materia di attacchi decisi e di pericoli procurati, è poca cosa: appena il palo centrato da Simic. La vera sorpresa è la difesa del Milan che non subisce gol. Nella circostanza non c'è bisogno delle prodezze di Maignan ma solo di un accorto dispositivo con un finale scandito dal 3-5-2 che vede impegnati due primavera, Simic e Jimenez. Theo è la stella della serata, Politano l'unico napoletano in grado di procurare qualche grattacapo ai rossoneri. Del Napoli di Spalletti, a parte l'assente Osimhen, non c'è quasi più niente.
È promettente il debutto di Kvara nel nuovo ruolo di seconda punta dietro Simeone, nuovo disegno tattico di Mazzarri: il suo primo blitz sulla destra sorprende la difesa rossonera e consente a Simeone, a centro area, di sfiorare il palo. È l'avviso di una serata di stenti per il Milan che non trova l'orientamento, troppe pedine - Loftus Cheek, Kjaer, Adli - senza la bussola e autori di una serie di tocchi imprecisi che rendono scadente la qualità delle sue manovre. A metà frazione, in occasione dell'unico triangolo disegnato da Theo e Giroud, perfezionato da un lancio geniale di Leao, i rossoneri trovano improvvisamente la strada del gol grazie alla disattenzione di Ostigard e alla stilettata di Theo Hernandez sull'uscita di Gollini. È un lampo, un solo lampo accompagnato da un successivo tiro di Leao prima di tornare alle sbavature di cui sopra con la complicazione dell'infortunio muscolare di Calabria (Florenzi al suo posto).
Inevitabile, in avvio di ripresa, l'intervento di Mazzarri per ridisegnare il Napoli secondo il classico 4-3-3 con Politano (al posto di Ostigard) che non a caso diventa il più efficace e pericoloso. Come conferma puntualmente il suo sinistro dal limite a sfiorare il palo lontano di Maignan subito dopo l'ora di gioco. Il Napoli comanda il gioco, invade la metà campo altrui ma non trova grandi sbocchi e costringe nello stesso tempo Pioli a intervenire con qualche cambio, concentrati tra metà campo e difesa con Musah e Simic spediti al posto di Bennacer (crampi per lui) e Kjaer in evidente deficit fisico. Nell'assalto finale napoletano uno degli ultimi arrivati, Simic, nel tentativo di deviare un cross, colpisce il palo e sulla ribattuta Politano chiama Maignan alla prima vera parata della serata, deviazione sulla traversa.
L'unica risorsa del Milan è quella di ripartire in classico contropiede come documenta una conclusione di Leao che non inquadra però la porta. Ecco cosa gli manca da qualche tempo a questa parte: si specializza negli assist ma è assente dal tabellino dei marcatori.
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