È il primo successo in viaggio del Milan. Avviene senza le stelline calcistiche. Vince, per capirsi al volo, senza convincere critica e concorrenza. Decide un colpo di testa di Reijnders, uno dei migliori con Morata e Theo, sul finire della prima frazione. Ma il suo gioco è sempre molto sterile, l'uscita dalla difesa macchinosa e poco efficace. Non brilla eppure i 3 punti sono oro colato per la sua classifica deficitaria e con l'asterisco per il recupero col Bologna. La panchina di Leao non è più una notizia ma l'ennesima scelta del tecnico che s'avvale della solidarietà del club. «Sono scelte non conflitti» spiega il tecnico portoghese. Leao entra dopo l'ora, mette paura da quella parte e sfiora un paio di prodezze balistiche ma resta ancora a bocca asciutta. Peccato per il Monza: fa un gol tolto dal var, ne sfiora almeno altri due e alla fine resta a mani vuote e con una classifica deprimente che non fa onore però alla qualità del calcio esibita. E nemmeno alle due parate di Maignan nel primo tempo.
Fa quasi tutto il Monza nel primo tempo. Innanzitutto un bel gol dopo pochi minuti (Djuric di testa tocca indietro per Dani Mota che scarica sotto la traversa di Maignan) annullato per un precedente fallo di Bondo su Theo, versione confermata dal var che fa imbestialire Nesta, poi un paio di prodezze del portiere francese - la prima su Maldini, la seconda su Pedro Pereira - a conferma di un dominio tutt'altro che sterile. Gioca davvero bene il Monza, Maldini è la sua stella, chiude e riparte cogliendo gli spazi che si aprono sui due binari dove la coppia Okafor-Theo non sembra in grande sintonia. È sterile il piano-partita di Fonseca che non nasconde la sua insoddisfazione: muovono in modo lento il pallone, non trovano sbocchi in avanti se non casualmente con Okafor. Dev'esserci una distrazione collettiva del Monza per consentire al Milan, sul finire della frazione, di allestire il contropiede utile chiuso dalla testata vincente di Reijnders su una corta respinta di Izzo. Ha il sapore amarognolo della beffa per il Monza.
Un'ora dura la serata di Okafor uscito senza particolari rimpianti, accolto col solito boato dei suoi tifosi Rafa Leao che alla prima giocata ha la palletta buona sprecata malamente, alla seconda tenta una rovesciata. La ditta ricostituita con Theo funziona decisamente meglio: sono loro due a viaggiare su quel binario costringendo Nesta a correggere lo schieramento difensivo di quel lato (dentro D'Ambrosio).
E di Hernandez è il sinistro pungente deviato in angolo da Turati, di Rafa il coast to coast a pochi rintocchi dalla fine chiusa dall'uscita del portiere monzese. Alla fine Nesta molla gli ormeggi con un paio di attaccanti (Maric e Caprari al posto di Djuric e Carboni) per tentare l'ultimo assalto al fortino rossonero.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.