Pronti, partenza e... brividi. Il Parma di nonno Buffon fa sudare la pazza Inter

Sotto con Juric, all'88' pari (deviato) di Lautaro e miracolo di Gigi su Dzeko. Risolve Acerbi al 110'

Pronti, partenza e... brividi. Il Parma di nonno Buffon fa sudare la pazza Inter

Come l'anno scorso con l'Empoli, l'Inter acciuffa il Parma e i supplementari a un soffio dall'eliminazione, che a quel punto avrebbe strameritato, e passa ai quarti di Coppa Italia, dove sfiderà la vincente di Atalanta-Spezia, in programma la prossima settimana. Decide Acerbi, di testa, dal limite dell'area, con una palombella che sorprende Buffon. Ma quanta fatica per Inzaghi! L'undici con cui comincia la partita, pur considerando i numerosi assenti per infortunio o per ovvia rotazione da Coppa Italia è sulla carta molto più «credibile» di quanto poi si rivela in campo, fin dai primi palleggi.

Il possesso palla nerazzurro è sterile e lento e non produce praticamente nulla di serio fino al gol dell'1-1, che arriverà al 43 del st. Buffon gioca la 50esima partita a San Siro e «conquista» i supplementari con una paratissima su Dzeko, a un soffio dallo scadere. Quando Gigi venne per la prima volta a Milano (nel marzo del 96 contro il Milan), mezza Inter (Onana, Bastoni, Dumfries, Asllani, Martinez, Dimarco e Bellanova) non era nemmeno nata. La curva Nord lo tratta come sempre, insultando a gran voce il suo passato bianconero, e non solo. Càpita, Buffon se ne è fatto da tempo una ragione.

Pecchia ha già battuto Salernitana e Bari e prova a giocarsela anche con l'Inter. A metà tempo gli si fa male Man, forse fin lì il migliore, e al suo posto manda in campo Juric, che poco dopo sbloccherà il risultato. È il colpo di fortuna che aiuta gli audaci, ma è innanzitutto un capolavoro di squadra: lancio profondo di Bernabè, tacco di Sohm e destro incredibile di Juric, su cui Onana non può nulla.

È anche una questione mentale, forse soprattutto quello. Già nel prepartita, il dg Marotta aveva fatto capire che la testa era rimasta a Monza e al fischio infelice dell'arbitro Sacchi («sono amareggiato, credo che quel gol regolare ci avrebbe consentito di vincere»), l'Inter si sente vittima, ma stavolta ha fatto tutto da sé, riuscendo infine a passare il turno solo perché il Parma ha sbagliato più volte il gol dello 0-2. Clamoroso il contropiede sciupato da Bernabé, con passaggio errato per Sohm, da situazione di 3 (giocatori del Parma) contro 1 (dell'Inter).

Nel st, Inzaghi fa i cambi che non avrebbe mai voluto fare. Prima manda dentro Dzeko e Dimarco, più Bellanova. Poi anche Acerbi e Darmian. E ridisegna la squadra con Lautaro dietro a Dzeko e Correa.

Il pareggio che vale i supplementari arriva a 2' dal 90' e un tempo sarebbe stato autogol, perché è la deviazione col volto di Osorio a battere Buffon, spiazzandolo, non il destro di Lautaro, che sarebbe stato del portiere. Poi Acerbi scaccia l'incubo della clamorosa eliminazione.

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