"Pronto a vaccinarmi per fare il bis olimpico. Il Giappone è casa mia"

Tra cento giorni iniziano i Giochi di Tokyo. L'oro di Rio: "In fila per fare il portabandiera"

"Pronto a vaccinarmi per fare il bis olimpico. Il Giappone è casa mia"

Quando i Giochi si avvicinano, i duri come Fabio Basile cominciano a giocare. A cento giorni da Tokyo, l'oro di Rio 2016 nel judo è tornato a vincere. Il 2 aprile, nel Grand Slam ad Antalya, l'atleta dell'Esercito ha riassaporato la gioia del successo che gli mancava da 14 mesi. Niente a confronto con i 1265 giorni di digiuno da quel trionfo in Brasile. Sono stati dunque anni difficili sul tatami per il piemontese, ma non al di fuori dello sport dove le occasioni televisive (da Ballando con le Stelle al GF Vip) non sono mancate. Ma ora è il momento di pensare solo a Tokyo: «Ho una missione da compiere e quando dico di voler fare una cosa io vado e la faccio».

Fabio, sembra molto carico. È così?

«Sono caparbio, tenace, finché c'è la passione, non mi arrenderò mai. Quando manca quella, allora bisogna smettere».

L'esperienza tv cosa è stata per lei?

«Sentivo dopo Rio l'esigenza di fare cose nuove. Ma mi trovo più a mio agio sul tatami. Vi assicuro che non ho mai smesso di allenarmi. Non ho perso la mentalità da guerriero. Avessi fatto solo tv non sarei qui a parlare di judo e Olimpiadi».

La davano per finito.

«Mi mancano ancora il titolo mondiale e il bis alle Olimpiadi. Il successo ad Antalya ha dato un segnale alla gente che già dubitava di me».

In che condizione è Basile?

«Sono al 99,9%, ma la strada è ancora lunga».

Ha avuto un momento no?

«Sì a inizio marzo. Dopo una sconfitta a Tashkent non ho parlato per giorni con nessuno. Sapevo di aver toccato il fondo. Poi è scattato qualcosa ed infatti ad Antalya ho vinto».

Come a Rio, dove ha vinto l'oro numero 200 dell'Italia alle Olimpiadi estive.

«Ne sono orgoglioso, ma non bisogna rimanere intrappolati al passato».

Da qui in avanti sarà un vero e proprio tour de force: tra Europei (da questo venerdì), Mondiali a giugno e Giochi a luglio.

«Andiamo per vincere, come ogni gara, io vivo per la vittoria. E poi com'è che si dice? I Giochi valgono la candela».

Il Sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, ha annunciato che gli atleti italiani saranno tutti vaccinati. Cosa ne pensa?

«Il vaccino lo farò, non mancherà occasione. Di sicuro sapere di essere tutti vaccinati mi permetterebbe di andare a Tokyo più sereno».

Ha fatto il salto di categoria: dai -66 ai -73 kg.

«Cambia l'allenamento, la statura dell'avversario. Spesso gli atleti che cambiano di categoria alla mia età chiudono la carriera. Io no, sono qui».

Se a Tokyo mancasse il pubblico?

«Io vado lì per annientare chiunque trovo nel mio cammino, il contorno è contorno, non importa. Questa è la situazione e anche se non ci si abitua mai, dobbiamo farlo».

Il Giappone è la casa del judo, sport entrato ai Giochi nel 1964 proprio a Tokyo.

«Mi piace. Ci sono stato già 12 volte, sono stato più là che a casa mia...».

Ha pensato al ruolo di portabandiera?

«Sì, ma con una come la Pellegrini... Lo ha già fatto? Beh, allora mi metto in coda. Sarebbe un onore farlo».

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