Le prove di dopo CR7 fanno sorridere la Signora

C'è un futuro senza di lui: contro i biancocelesti pressing alto e giocatori tutti più responsabilizzati

Le prove di dopo CR7 fanno sorridere la Signora

La rimonta con la Lazio non porta in casa Juventus solamente tre punti pesantissimi per la lotta Champions. La vittoria di sabato sera ha lasciato anche la sensazione che la squadra bianconera abbia un futuro a prescindere da Ronaldo. Rinnovo o addio che sia, dietro al portoghese c'è un gruppo che cresce. È una notizia perché fino a pochi giorni fa si parlava di progetto da rifare.

La formazione di Pirlo è stata maltrattata per mezz'ora da Correa e soci, ma ha trovato la forza e l'energia per ribaltare la partita nel momento più difficile della stagione tra assenze e prestazioni. Questo non avviene per caso, se non hai qualcosa dentro di vero è difficile risalire in quel modo. Ma c'è anche altro. Tutto questo con Ronaldo a guardare in panchina, come fosse già su un altro mondo, basta vedere l'inespressività con cui ha accolto la prodezza di Rabiot.

C'è futuro Juventus anche senza CR7, Chiesa e Morata l'hanno detto con i fatti. Ma non solo loro. Appunto Rabiot, e poi Demiral, e McKennie, e il tuttofare Danilo, gli assenti De Ligt e Arthur. Ma ci si può mettere anche Bernardeschi, che non appena è stato inquadrato in un ruolo definitivo, l'esterno a tutta fascia, sembra essersi ritrovato. La Juve senza Ronaldo ha portato un pressing feroce, quello che chiede Pirlo per andare a recuperare palla il più vicino possibile all'area avversaria, ma che con CR7 diventa impossibile da proporre se a turno non c'è qualcuno che corre anche per lui. E senza il portoghese, tanti bianconeri hanno dato l'impressione di prendersi delle responsabilità, altrimenti lasciate colpevolmente solo sulle spalle dell'ex Real.

Cristiano è il presente con i suoi gol, come lo possono essere Bonucci e Chiellini, ma adesso la Juve sa anche andare oltre l'assenza della vecchia guardia. Resiste Cuadrado, unico per caratteristiche. Ma la sensazione è che c'è una Juventus pronta a raccogliere l'eredità, anche se ha ancora peccati di gioventù.

E domani c'è il Porto: per il passaggio di consegne c'è tempo. A patto che non si fallisca per il secondo anno di fila l'accesso ai quarti di Champions. A quel punto la Signora dovrebbe per forza guardare al futuro, ma ce l'ha già in casa.

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