RedBird ti mette le ali. Il Milan a doppio fondo è sempre più americano

Cardinale subito al lavoro: vertice a cena con Scaroni e Gazidis. Primo colloquio con Maldini

RedBird ti mette le ali. Il Milan a doppio fondo è sempre più americano

Da ieri il Milan è sempre più americano. Perché il primo passaggio, con la firma dell'accordo preliminare vincolante, è stato realizzato rendendo così esecutivo l'avvento del nuovo azionista di maggioranza. Non è una novità ma soltanto una conferma pubblica: si tratta del fondo a stelle e strisce RedBird Capital partners guidato dal suo fondatore Gerry Cardinale arrivato a Milano (ieri mattina in transito a Parigi, ndr) per presenziare all'annuncio. Ieri la cena in un hotel del centro con Scaroni, Gazidis e Furlani (rappresentante di Elliott), primo contatto con Maldini per poi cominciare da subito l'attività a casa Milan, che prevede in sequenza i tre snodi principali. E cioè in sequenza l'incontro e il rinnovo contrattuale di Paolo Maldini e dell'area tecnica, il rinnovo di alcuni contratti di calciatori-simbolo della stagione tricolore (Leao e Tomori in cima alla lista) e successivo via libera al mercato, infine lo studio del dossier nuovo stadio. Un'agenda molto fitta, che prevede decisioni rapide e unità di intenti sui programmi futuri del club. Per l'atto formale, il closing, bisognerà attendere qualche mese: lunghe e complicate sono le pratiche per la voltura delle azioni rossonere, tempo che non inciderà sulla piena attività del Milan.

La quotazione del brand è stimata in 1,3 miliardi con possibilità successiva di salire fino a 1,8 miliardi di dollari che corrispondono al cambio attuale alla cifra di 1,68 miliardi di euro. La firma è avvenuta nei giorni scorsi a New York dove i due fondi hanno sede e dove si sono svolti gli incontri preliminari prima dell'accelerata per la fine del campionato. Elliott non lascia il Milan ma resta a bordo con una quota stimata intorno al 30% e con una sua rappresentanza (Gazidis più Furlani e Cocirio) nel cda che certifica la continuità aziendale promessa fin dal primo giorno in cui fu resa nota la trattativa di cessione.

Questo accordo (del quale farebbe parte, secondo il sito Calcioefinanza, anche Blue Skye con quota del 4%) in pratica somma due fondi in un'unica impresa, ciascuno con la sua competenza ed esperienza. Gerry Cardinale, dopo 20 anni in Goldman Sachs, ha dato vita al fondo nel 2014 arrivando a gestire un patrimonio stimato attualmente in 6 miliardi destinato a salire nei prossimi mesi fino a 11 miliardi di dollari.

C'è già una indicazione di massima sul consulente che entrerà a pieno titolo nel cda rossonero: si tratta di Alec Scheiner già schierato in altre imprese di carattere sportivo, sia pure negli Usa. Il valore dato al Milan è 4-5 volte il fatturato attuale del club (il Chelsea pagato 7-8 volte conserva il record in materia) ed è qui che RedBird Capital è chiamato a intervenire per incrementarne la cifra secondo modalità modernissime, completamente diverse da quelle del calcio italiano tra algoritmi e media company.

Con la notizia dell'avvenuta firma del preliminare, Paolo Scaroni, il presidente, ha benedetto pubblicamente l'operazione. Dapprima ha rassicurato la tifoseria sulla permanenza di Paolo Maldini («è stato l'elemento chiave dello scudetto, figuriamoci se voglio che parta!»), poi ha descritto lo scenario futuro per il Milan stesso («con una proprietà chiara, sarà più agevole la vita di tutti») rassicurando la tifoseria che si era invaghita del fondo arabo pensando a ricchi investimenti sul calciomercato.

Molti degli acquisti sono già stati preparati da Maldini e Massara: Origi è il primo, Renato Sanches il secondo e Botman in sospeso solo per mancanza di firma del nuovo proprietario. È anche piombata sui siti la potenziale candidatura di Zaniolo oltre a quelle in linea con la passata gestione di Lang e De Ketelaere del Bruges.

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