Le regine atterrano in Italia: “Ma ci sentiamo sulle nuvole...”

Rientro trionfale per le campionesse d'oro dell'Italvolley. E c'è voglia di scherzare. "Abbiamo vinto il Torneo della Baguette"

Le regine atterrano in Italia: “Ma ci sentiamo sulle nuvole...”
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Il giorno dopo è ancora più bello. Le facce delle ragazze dell'Italvolley, rientrate a Milano dopo il trionfo olimpico, raccontano la gioia di chi ha portato a casa un successo storico mista all'incredulità di chi ancora non ha realizzato la portata dell'impresa di Parigi. L'oro conquistato demolendo gli Stati Uniti nella finalissima ha consegnato alla leggenda un gruppo capace già in passato di centrare grandi traguardi, ma a cui mancava il definitivo riconoscimento di un valore che troppo spesso si era smarrito nei momenti cruciali. Poi è arrivato Julio Velasco, che col carisma e la sagacia dei grandi ha saputo mettere insieme tutti i pezzi del mosaico. «Queste ragazze sono fantastiche», ha detto il c.t. appena sbarcato a Linate. «Ieri ci sentivamo come su una nuvola, già oggi cominciamo a renderci conto di aver fatto qualcosa di veramente importante».

E c'è già chi parla di nuova Squadra del secolo, erede dell'Italvolley maschile forgiata proprio da Velasco negli anni Novanta. Quella che arrivo a sfiorare l'oro ad Atlanta 1996, ma che conquistò l'immortalità come Generazione di fenomeni. Bernardi da vice e Velasco in panchina sono stati anello di congiunzione con quel team, regalando un oro che - con calcio e basket lontani dai cinque cerchi- scandisce il nuovo secolo sportivo italiano degli sport di squadra, dopo l'ultimo oro ad Atene '04 del Setterosa. Della grandezza della Squadra del secolo dice anche Caterina Bosetti: «Vedremo, sarà il tempo a dirlo. Abbiamo festeggiato e dormito poco, ci vorrà qualche giorno per capire davvero quello che siamo riuscite a fare».

In soli quattro mesi, Velasco ha imposto regole semplici e chiare, stabilito gerarchie solide e condivise e amalgamato daccapo quel gruppo che, proprio dopo la delusione di Tokyo, aveva saputo rinascere dalle ceneri volando a conquistare l'Europeo. Le espressioni e le parole delle ragazze raccontano di una spensieratezza ritrovata: la figura centrale e carismatica del c.t. ha tolto quelle pressioni che avevano piegato le azzurre a un passo dalla gloria negli ultimi Mondiali e Europei. Certo, le nostre ci hanno messo tanto del loro per esorcizzare la maledizione a cinque cerchi. Lo racconta una raggiante Alessia Orro, che svela un aneddoto curioso della spedizione azzurra: «Questa medaglia è il sogno di ogni atleta, è un onore essere le prime a conquistare l'oro per la nostra pallavolo. Le Olimpiadi sono una cosa enorme, la competizione più importante che ci sia, e di conseguenza avevamo tantissima pressione addosso. Per togliercene un po' abbiamo deciso di ribattezzarle il Torneo della Baguette. Per questo, dopo la vittoria, ci siamo guardate e ci siamo dette: Abbiamo vinto il Torneo della Baguett e».

La conquista del primo oro olimpico, unico titolo che mancava alla bacheca della pallavolo azzurra, proietta nella leggenda questo gruppo di splendide

campionesse. Ora si dovrà capire se ci sarà la Nazionale nel domani di Julio Velasco: «Non ho detto che me ne vado, ho detto che ci penserò un attimo, com'è normale che sia dopo una vittoria del genere e non avendo più 40 anni».

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