Tre settimane esatte dopo la ripartenza, un nuovo caso di positività ha fatto sussultare il campionato italiano. Segno che il nemico è tutt'altro che sconfitto e le precauzioni non sono mai troppe. La notizia arrivata ieri a metà giornata ha scombussolato la vigilia del Parma, atteso dalla sfida casalinga nel derby emiliano contro il Bologna.
Il comunicato lasciava poco spazio all'immaginazione: «L'ultima serie di esami ha evidenziato un caso di positività al Covid-19 relativamente a un membro (non calciatore) del gruppo squadra. Il soggetto completamente asintomatico è stato isolato secondo le direttive federali e ministeriali». La compagine gialloblu è stata messa in isolamento presso il centro sportivo di Collecchio, tutti gli altri componenti del gruppo sono risultati negativi e dovranno attenersi a quel protocollo che tanto aveva fatto discutere, con una trattativa a oltranza tra Ministero dello Sport, Comitato tecnico scientifico, Figc e Lega Serie A.
Il campionato è salvo, dal 12 giugno scorso non c'è più la sospensione come previsto all'origine, ma sono entrati in scena il modello tedesco e la quarantena soft. In sostanza il Parma potrà continuare ad allenarsi e a giocare le partite in calendario, ma la risposta definitiva dovranno darla i test rapidi da effettuare nei giorni di gara, come spiegato da Enrico Castellacci, Presidente dell'associazione medici italiani di calcio: «Adesso la squadra vivrà in una bolla, servirà un nuovo tampone a 2-3 ore dal fischio d'inizio del match con il Bologna e se risulteranno tutti negativi la gara non sarà rinviata. In caso contrario, si procederà con il rinvio».
L'ex responsabile dello staff medico della Nazionale non si è detto stupito: «Lo abbiamo detto spesso: il caso di positività nel calcio ce lo aspettavamo. Applichiamo le regole, la quarantena soft non implica lo stop». Ma tornerà a impennarsi la soglia d'attenzione e verrà presa ogni cautela, compresi i tamponi da fare con maggior frequenza per scovare nuove positività, visti i rischi legati alla possibile incubazione del virus (che resta di 14 giorni).
«Per fortuna la persona è asintomatica - ha sottolineato il tecnico del Parma Roberto D'Aversa, a sua volta positivo al Covid durante la sosta del torneo, ha confessato di averlo scoperto solo qualche tempo dopo, grazie al test sierologico -. La cosa importante è che stia bene. Adesso seguiremo il protocollo, effettueremo dei tamponi, resteremo in ritiro e successivamente vedremo». Dopo il derby, gli emiliani sono attesi dalla sfida esterna contro il Milan, ma come previsto dalle linee guida «osserveranno il periodo di quarantena sotto sorveglianza quotidiana dell'operatore di sanità pubblica del Dipartimento di Prevenzione competente.
Per giocatori e staff camere separate e pranzo monoporzione, i negativi lasceranno il centro sportivo solo per disputare le partite». La Serie A continua il suo tour de force, mancano ancora sette giornate, ma è tornata la paura.
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